«Oggi si scrive un'altra pagina di uno Stato che vince, è presente». Maria Luisa Iavarone, mamma di Arturo, il 17enne accoltellato nel dicembre scorso in...
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«Mi aspetto una giustizia coraggiosa, capace di reinserire i ragazzi individuati come responsabili - dice all'Ansa - non una giustizia giustizialista». «Mi aspetto giustizia per Arturo, mio figlio, ma anche per gli altri ragazzi - spiega - affinché venga individuato un serio percorso di recupero e vengano restituiti alla società con una condizione di vita giusta. Non mi interessa che trascorrano in carcere 5 o 10 anni o che vengano sbattuti in cella e buttata via la chiave, non è questo quello che voglio». L'auspicio è che non accada quanto già successo «che un ragazzino ritenuto responsabile risultata, per il passato, già inserito in un percorso di messa in prova, misura poi revocata e di cui non si è saputo più nulla».
La mamma di Arturo spiega che «la sua battaglia non finisce oggi, ma, al contrario, inizia adesso». «La polizia ha lavorato egregiamente e tempestivamente - sottolinea - ora tocca agli altri pezzi dello Stato, compresi noi, prenderci cura di questi ragazzi, fare in modo che possano avere condizioni di vita giuste». «Il risultato di oggi - conclude - richiede il mio impegno civile e educativo di madre che ha realizzato che si deve e si può fare qualcosa». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino