Napoli calcio, biglietti stadio modificati e venduti sui social a prezzi maggiorati: indagati i bagarini 2.0

Sotto la lente della Procura anche gli steward: avrebbero agevolato l'ingresso in cambio di mazzette

L'operazione della guardia di finanza
Con la complicità di diverse ricevitorie di Napoli e provincia anticipavano il sold-out, accaparrandosi i biglietti per le partite del Napoli allo stadio Maradona e poi li...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Con la complicità di diverse ricevitorie di Napoli e provincia anticipavano il sold-out, accaparrandosi i biglietti per le partite del Napoli allo stadio Maradona e poi li vendevano, anche via social, a prezzi maggiorati, talvolta anche al doppio, modificando le generalità degli intestatari dei titoli in modo da farle coincidere con i documenti dei tifosi che si presentavano ai varchi di accesso allo stadio.

È quanto ha scoperto il nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Napoli, che sta eseguendo una serie di perquisizioni nei confronti di un gruppo di cosiddetti “bagarini”.

Dalle indagini, coordinate dalla Procura, è anche emerso il coinvolgimento degli addetti ai controlli allo stadio, i cosiddetti steward, che, in cambio di mazzette, avrebbero agevolato l'ingresso dei detentori dei biglietti alterati. Secondo gli inquirenti esisterebbe quindi un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di plurimi reati contro la fede pubblica e contro il patrimonio. 

Il coinvolgimento degli steward dello stadio Maradona consisteva, secondo i finanzieri, nel non rilevare il codice del biglietto sul quale era stato modificato il nominativo. L'indagine coordinata dalla Procura di Napoli ha portato stamattina a una serie di perquisizioni domiciliari e personali nei confronti dei cosiddetti bagarini.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino