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È stata prima recintata e poi trasformata in discarica a cielo aperto e baraccopoli per i disperati della zona. Un'area proprio sotto la torre Sant'Anna – tra Porta Capuana e via Cesare Rosaroll – sempre più a rischio per la pubblica e privata incolumità. Dove le erbacce cresciute alla sommità hanno reso instabile parte della struttura del XV secolo che, poco alla volta, crolla sulle tende costruite dai clochard. Uno schiaffo al monumento storico che a breve, con il progetto per la “nuova Porta Capuana”, dovrebbe essere rivalutato con un investimento da 1,2 milioni di euro. Ma sui tempi di realizzazione non c'è certezza. Intanto restano i cantieri e le grate posizionate alla base della torre che hanno di fatto chiuso lo spazio, rendendolo luogo ideale per la “colonizzazione” dei senza fissa dimora.
«Su entrambi i lati della costruzione aragonese – commenta Armando Simeone del “Comitato lenzuola bianche” – sono state realizzate le baraccopoli.
Il Mattino