«Sì, ci sentiamo dei sopravvissuti. E se siamo qui a parlarne il merito è di Picasso». Laura e Leopoldo, 20 anni lei, 22 lui, portano negli occhi i segni...
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«Eravamo lì fino a poco tempo prima - racconta Laura - sulla rambla, anche perchè il nostro albergo era in zona Università, a due passi da Placa de Catalunya. Poi abbiamo deciso di andare al museo di Pablo Picasso che non eravamo ancora riusciti a visitare. Altrimenti saremmo rimasti lì e chissà come sarebbe andata a finire. In un certo senso lo dobbiamo a lui se ci è andata bene». Dopo l'attentato raggiungere l'albergo non è stato semplice: «La zona è diventata inaccessibile e abbiamo dovuto girare parecchio per trovare un varco - racconta Leopoldo -. Nella hall abbiamo trovato un altro italiano che ci ha detto quello che è successo mentre noi eravamo al museo, con la gente che urlava e scappava. È stato terribile».
Per Laura si trattava del primo viaggio all'estero: «Mi resterà comunque il ricordo di una città bellissima come Barcellona dove sicuramente tornerò perchè non possiamo rinunciare a vivere».
Il Mattino