Napoli, bene confiscato alla camorra gestito dal nipote della vittima del clan

Napoli, bene confiscato alla camorra gestito dal nipote della vittima del clan
Il nonno disse per tre volte no alla camorra. Era un imprenditore e aveva un capannone di materiali elettrici a Ponticelli, alla periferia di Napoli. E quando la terza volta...

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Il nonno disse per tre volte no alla camorra. Era un imprenditore e aveva un capannone di materiali elettrici a Ponticelli, alla periferia di Napoli. E quando la terza volta ribadì che il pizzo lui non lo avrebbe pagato mai, fu ucciso. Era il 1993 e la storia la racconta il nipote, Davide D'Errico, 27 anni. Lo fa davanti ad un bene confiscato alla camorra, in un vicolo del quartiere Sanità di Napoli. Uno spazio che, da oggi, si chiamerà Opportunity, sarà dedicato al nonno di Davide, Lucio D'Errico, e sarà un'agenzia di servizi gratuiti per persone in difficoltà: offrirà assistenza medica, legale ma anche libri.


Oggi l'inaugurazione anche alla presenza del presidente della Camera Roberto Fico, che ha parlato di «riscatto», di una «vittoria dello Stato».
 
«Da piccolo ho pensato che mio nonno fosse un eroe e ho pensato anche a cosa avrei fatto io al suo posto con una pistola puntata in faccia - dice Davide - poi mi sono detto che la camorra, per essere sconfitta, non ha e non deve avere bisogno solo di eroi ma di persone normali». Da qui il suo impegno a capo di una onlus, Opportunity, che sarà capofila di altre cinque onlus, e tutte insieme gestiranno il centro nel bene confiscato. Nel piccolo appartamento arredato, anche grazie al crowdfounding, con materiali di riuso, ma dove c'è anche un'opera d'arte del XVI secolo, chi ne avrà bisogno potrà chiedere la consulenza di un medico, di un avvocato ma anche di un nutrizionista, di un fisioterapista. Per i bimbi ci saranno dei corsi e poi sarà attivato il bookCrossing. «Ho sempre pensato che il quartiere Sanità si chiama così perché ti cura», dice Davide che mostra orgoglioso un dipinto di Totò in bella mostra sulla facciata d'entrata. «È così che siamo entrati in contatto con la gente del quartiere - dice - appena hanno visto il volto di Totò ci hanno chiesto se potevano aiutarci e così è iniziata l'amicizia». 
 
«Questo è un quartiere che si sta risollevando con una rivoluzione ed una evoluzione incredibile - ha detto Fico - il riscatto è sempre possibile e la Sanità è un modello di riscatto. Questo quartiere, come ho già detto spesso, sta andando avanti in modo positivo ed oggi questa confisca e questo riuso del bene segna un passo in avanti per lo Stato. Ed oggi sono qui perché ci sono questi ragazzi e lo Stato è vicino questi ragazzi».


«I beni confiscati vanno riutilizzati velocemente e devono essere un laboratorio sul territorio di un altro sviluppo possibile, culturale e sociale - ha concluso il presidente della Camera - questo è un grande esempio e ce ne sono tanti altri. Ho letto i progetti di questi ragazzi e sono incredibili. Oggi, qui, lo Stato ha vinto». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino