Napoli, Bobby Solo denuncia il furto ultratrentennale dei diritti sulle sue canzoni

Napoli, Bobby Solo denuncia il furto ultratrentennale dei diritti sulle sue canzoni
Il cantante Bobby Solo ha presentato una denuncia alla Procura di Napoli per il furto ultratrentennale dei diritti sulle sue canzoni. Lo rende noto un comunicato a firma della...

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Il cantante Bobby Solo ha presentato una denuncia alla Procura di Napoli per il furto ultratrentennale dei diritti sulle sue canzoni. Lo rende noto un comunicato a firma della società statunitense di consulenza legale Emme Team. La truffa, spiegano i consulenti Usa, ha riguardato brani famosissimi composti dal cantautore 76enne, al secolo Roberto Satti, come «Una Lacrima sul Viso» e «Se piangi, se ridi», depositati da persone estranee all'ufficio copyright statunitense e poi utilizzati come garanzia per ottenere prestiti bancari.

A Napoli, di recente, i consulenti italo-statunitensi di Emme Team hanno consegnato una corposa documentazione riguardante un presunto giro di pirateria audiovisiva (stimata in 500-600 milioni di euro l'anno) e denunciato il presunto responsabile del giro d'affari illegale che coinvolge, viene sottolineato, soggetti residenti in varie località italiane. Secondo Emme Team «decine di società italiane ed estere hanno distribuito i brani musicali di uno degli artisti italiani più famosi nel mondo, senza riconoscere i dovuti compensi all'autore e senza presentargli un rendiconto sulle vendite». Si tratta, sottolinea Emme Team, di «una frode andata avanti per oltre 30 anni che è arrivata al termine dopo che l'artista ha chiesto di indagare. Versioni delle canzoni di Bobby Solo sono state realizzate in francese, tedesco, inglese, coreano, cinese e giapponese, senza che il compositore potesse percepire quanto dovuto». Il furto sarebbe stato finalmente bloccato, grazie al lavoro dei consulenti di Emme Team, che dopo decenni sono riusciti a denunciare i responsabili, «facendo in modo che l'artista tornasse finalmente proprietario della musica da lui composta». 

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Il Mattino