Napoli, boom del turismo ma nel caos dei Decumani è allarme borseggiatori

I borseggiatori spesso sono donne, si muovono in coppia o a gruppetti di tre

La ressa in via San Gregorio Armeno
L’esplosione del turismo gonfia le strade del centro Storico, la città esulta, gli affari di negozi, bar e ristoranti decollano, ma c’è anche...

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L’esplosione del turismo gonfia le strade del centro Storico, la città esulta, gli affari di negozi, bar e ristoranti decollano, ma c’è anche l’altra faccia della medaglia: la folla schiacciata nei vicoli a senso unico della Napoli antica fa gola anche ai borseggiatori.

Lo sanno bene gli operatori commerciali e turistici della zona che provano a mettere in allerta i visitatori, lo sanno anche le forze dell’ordine che hanno decuplicato i controlli ma non riescono a fermare il piccolo esercito di malfattori che si mescola nell’orda di turisti. 

Il primo a lanciare l’allarme è stato Enzo Albertini, fondatore della Napoli Sotterranea, uno che sul turismo ha scommesso quando la città non era ancora nel giro delle grandi mete italiane: «Si moltiplicano le azioni dei borseggiatori. Bisogna intervenire con vigore per fermarli, altrimenti la città non uscirà mai dallo stereotipo di luogo invivibile e ostile verso i visitatori».

Albertini raccoglie le storie dei turisti che affollano la Napoli Sotterranea, in tanti si presentano, disperati, per aver visto borse e zaini violati, portafogli volatilizzati, effetti personali scomparsi: «Noi proviamo a consolarli, a spiegare che certe cose avvengono in tutte le grandi città nei luoghi affollati, ma è difficile convincere le persone a portare a casa un bel ricordo di una città nella quale hanno subito un furto». 

Con il passare dei giorni le persone che vivono il territorio hanno imparato a riconoscere i borseggiatori. Alcuni hanno volti già noti, altri sono facilmente individuabili per gli atteggiamenti, per i movimenti, per le modalità con le quali si infilano tra la folla dopo aver individuato la “preda” da colpire: «Quando ci accorgiamo della loro presenza avvisiamo le persone - spiega con amarezza Albertini - ma non sempre riusciamo a mettere tutti in allerta. Fortunatamente c’è la presenza costante delle forze dell’ordine che funga da deterrente. Noi avvisiamo anche gli agenti quando pensiamo di aver individuato dei borseggiatori, ma anche per loro non è possibile intervenire sulla semplice ipotesi che delle persone possano commettere un reato. Ecco perché invitiamo tutti a fare attenzione, a tenere sempre sotto controllo borse e tasche dei soprabiti». 

L’identikit dei borseggiatori di turisti a Napoli è simile a quello di molte altre parti d’Italia: in genere sono donne, abitualmente si muovono in coppia o a gruppetti di tre, agiscono nei momenti in cui la ressa è più intensa e le persone sono schiacciate nella calca, così è più difficile percepire mani che frugano e tentativi di furto.
Secondo le persone che vivono il territorio, le borseggiatrici riescono a passare inosservate fra i turisti perché riescono a mimetizzarsi bene: portano macchine fotografiche, tengono piantine della città fra le mani, si comportano come se loro stesse fossero visitatrici della città. 

Le forze dell’ordine sanno che la situazione è a rischio e adottano contromisure. Il territorio è pattugliato da polizia e carabinieri ed è costantemente sorvegliato dalla polizia municipale che ha predisposto turni rinforzati nell’area della città antica, anche per imporre il rispetto del senso unico pedonale in vigore ai Decumani nel periodo natalizio. 

Oltre agli abituali controlli da parte degli agenti in divisa, il comandante della polizia municipale di Napoli, Ciro Esposito, ha anche predisposto turni di sorveglianza in borghese: gli agenti si mescolano alla fola dei turisti con l’intento di cogliere sul fatto e prevenire le azioni dei delinquenti.

Piccola nota a margine, segnalata dagli operatori commerciali del territorio: secondo loro sono diminuiti i reati violenti contro i turisti. Pochi scippi e rapine perché con la grande ressa è difficile fuggire. 

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Il Mattino