Napoli, cadavere impiccato c'è un precedente inquietante

Ci sono tutti gli ingredienti del giallo dietro il rinvenimento del cadavere di un uomo, che al momento resta ancora sconosciuto, trovato impiccato al ramo di un albero di medio...

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Ci sono tutti gli ingredienti del giallo dietro il rinvenimento del cadavere di un uomo, che al momento resta ancora sconosciuto, trovato impiccato al ramo di un albero di medio fusto oltre un viottolo normalmente battuto da un paio di agricoltori e da qualche cacciatore, nel parco dei Camaldoli. Un mistero. Anzi, un nuovo mistero: giacché, come vedremo, ci sono degli inquietanti elementi di similitudine che riportano ad un precedente che risale all’aprile di due anni fa, sempre in zona Arenella (e solo a qualche chilometro in linea d’aria dal luogo dell’ultima scoperta).

Mancano una decina di minuti a mezzogiorno quando i due escursionisti - che si sono avventurati oltre il sentiero che dallo spiazzo in cui sono posizionate le antenne e i ripetitori televisivi dei Camaldoli - si inerpicano giù lungo la vallata. Cercano porcini, ma di lì a poco si imbatteranno in un cadavere. Lanciato l’allarme, sul posto giungono i carabinieri della compagnia Vomero, agli ordini del capitano Luca Mercadante. Siamo a poche centinaia di metri dall’Eremo camaldolese, oggi gestito da un ordine di suore che nello storico convento offrono anche un servizio di bed and breakfast.

La scena che si presenta agli occhi degli investigatori è da brividi: il corpo senza vita di un uomo deformato dalla putrefazione, accelerata dagli sbalzi di temperatura degli ultimi giorni che hanno visto alternarsi la pioggia al sole, l’umidità al calore. Quel povero corpo è appeso a una corda issata sul ramo di un albero, e presenta i polsi legati dietro le spalle. L’identica scena già vista il 22 aprile del 2014, quando venne scoperto - all’interno della scuola "Pavese" di via Domenico Fontana, all’Arenella, il corpo senza vita di un giovane uomo impiccato, con la corda al collo legata ad una ringhiera.  La vittima ritrovata ieri non ha ancora un nome.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino