Napoli, il ritorno del caffè al banco: «Riconquistiamo un rito»

I napoletani si riappropriano del rito del caffè al banco: da oggi 1 giugno anche i partenopei, così come i cittadini delle altre zone gialle d'Italia, sono...

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I napoletani si riappropriano del rito del caffè al banco: da oggi 1 giugno anche i partenopei, così come i cittadini delle altre zone gialle d'Italia, sono tornati a riassaporare il gusto della tazza di caffè servita al bancone del proprio bar di fiducia. «Non esagero nel dire che è una giornata epocale. Sembra strano ma la differenza tra ieri e oggi è abissale. Oggi il napoletano si riappropria di un rito decurtato – sottolinea uno dei soci dello storico Gambrinus, Antonio Sergio, mentre tra i rumori del vetro bollente che arriva sotto il naso degli avventori fa notare “un'aria più briosa, c'è più allegria, più trasporto. Sono 30 anni che vivo questo locale e un cambiamento di questa portata da un giorno all'altro non l'ho visto in nessun altro momento».

«Ci mancava tantissimo, il caffè al banco vuol dire anche fare una chiacchiera e dedicarsi un momento - racconta un ragazzo dopo averne sorgeseggiato uno - Sono contento perché così inizia a girare di nuovo l'economia per bar e ristoranti».

Un ritorno a una tradizione ormai negata da mesi e un segnale di ripartenza per le attività al chiuso che fa ben sperare i titolari. «I clienti storici sono contenti di ritornare al banco a gustarsi il vecchio caffè in tazza. Per fortuna ci hanno sempre sostenuto anche in tutto questo periodo di restrizioni – evidenzia Francesco Benedetto, titolare del bar pasticceria Falco a piazzetta Carolina - Eravamo in questa situazione da circa metà ottobre, oggi c'è molto ottimismo e fortunatamente i clienti hanno voglia di entrare mantenendo chiaramente le giuste precauzioni”. Ora c’è un altro ritorno da attendere: quello dei turisti in città “che per il 40/50 per cento tiene in vita questa zona”, precisa Benedetto.

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Il Mattino