Maxi blitz e centinaia di arresti, nel Tribunale di Napoli la talpa del clan

Il clan Contini riusciva ad anticipare e prevenire le azioni di contrasto di magistratura e forze dell'ordine grazie a una rete di fiancheggiatori tra i quali figura anche una...

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Il clan Contini riusciva ad anticipare e prevenire le azioni di contrasto di magistratura e forze dell'ordine grazie a una rete di fiancheggiatori tra i quali figura anche una dipendente dell'Ufficio Gip del Tribunale di Napoli. È Concetta Panico (ai domiciliari), imparentata con Antonio Pengue (finito in carcere), uno dei presunti affiliati al clan. Quest'ultimo, attraverso la Panico, nel 2014, venne a conoscenza in anticipo dell'emissione di una ordinanza di custodia per 90 presunti esponenti al clan Contini.

 
A gestire la rete di fiancheggiatori era il gruppo dei Contini facente capo a Antonio Muscerino. In quell'occasione Pengue ricevette rassicurazioni sul fatto che tra gli indagati non figuravano nè lui nè Muscerino. Il tutto emerge da alcune intercettazioni. In sostanza la Panico, è emerso dalle indagini, attraverso un accesso abusivo al sistema, era riuscita a visualizzare, il 15 gennaio 2014, l'elenco dei destinatari delle misure cautelari che vennero poi eseguite dalle forze dell'ordine il successivo 22 gennaio

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Il Mattino