Napoli, il cantiere della vergogna al Vasto tra rifiuti e incendi

Il cantiere tra via Firenze e Corso Novara è diventato un vero incubo per i cittadini del Vasto. Uno spazio abbandonato a se stesso, dove da tempo non si vedono più...

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Il cantiere tra via Firenze e Corso Novara è diventato un vero incubo per i cittadini del Vasto. Uno spazio abbandonato a se stesso, dove da tempo non si vedono più gli operai a lavoro. Dove i rifiuti vengono sversati di continuo e dove – da diversi giorni a questa parte – vengono anche dati alle fiamme. A testimoniarlo sono i residenti del posto e gli stessi negozianti che, dopo aver chiesto l'intervento delle forze dell'ordine, non sanno più a chi rivolgersi.

Le azioni di rifacimento del manto stradale e di riqualificazione della parte iniziale del corso – nell'ambito dei lavori per la linea 1 della Metro – prevederebbero anche la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione pubblica e di raccolta rifiuti che per ora, a quanto pare, vengono accumulati senza sosta. «Siamo al solito degrado – commenta l'attivista del “Comitato quartiere Vasto” Adelaide Dario – e nonostante tutto le cose tendono a peggiorare. Abbiamo visto come è stata “riqualificata” la nuova Piazza Garibaldi e ormai siamo senza speranze. Qui la spazzatura viene accumulata ed incendiata sotto gli occhi di tutti, senza che nessuno agisca. A nulla sono servite le nostre proteste e come se non bastasse siamo in una delle aree più frequentate della città, nonostante il difficile momento della pandemia». Una situazione tutt'altro che semplice quindi e che viene aggravata dall'incuria verso una piazza recentemente inaugurata e già teatro di caos e disordini.

 «Gli assembramenti nella piazza e nell'area del teatro – conclude Adelaide Dario – sono continui. Gli extracomunitari bivaccano li e sulle giostrine che ormai sono state precluse ai bambini di questo quartiere. Siamo chiusi in casa da quasi un anno e senza neanche la possibilità di fare una passeggiata o portare al parco i nostri figli. La situazione da noi è diventata critica e purtroppo non vediamo molta luce all'orizzonte».

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Il Mattino