Napoli, è caos traffico a Capodichino tra cantieri e boom di turisti

Napoli, è caos traffico a Capodichino tra cantieri e boom di turisti
L'uomo avanza con passo veloce e un trolley che lo rincorre saltellando sull'asfalto malmesso; ha appena lasciato, furibondo, un taxi impantanato nel traffico alla rotonda...

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L'uomo avanza con passo veloce e un trolley che lo rincorre saltellando sull'asfalto malmesso; ha appena lasciato, furibondo, un taxi impantanato nel traffico alla rotonda d'uscita dello svincolo della Tangenziale, sono le dieci e un quarto della mattina di lunedì 9 settembre: «Ma che è sto traffico?», grida con rabbia mentre accelera per non perdere il volo.

 
Sto traffico è ciò che avviene quotidianamente da un po' di mesi a questa parte: le auto dirette a Capodichino s'ammassano nei viali stretti che s'inoltrano verso lo scalo, restano imbottigliate e si trasformano in caos, in paralisi che si allarga e si allunga inesorabilmente: raggiunge gli svincoli della Tangenziale, in entrambi i sensi di marcia, si riverbera sul traffico circostante.

Andare a cercare le cause del delirio automobilistico è fin troppo facile: Napoli ha iniziato a nutrirsi di turismo, i voli sono moltiplicati a dismisura (soprattutto durante l'estate) e i passeggeri sono diventati una moltitudine. Se volete farvi un'idea del flusso di persone che si muove a Capodichino sappiate che dal primo giugno al 31 di agosto per lo scalo napoletano sono passate quasi tre milioni e mezzo di persone (3.436.410 per la precisione): apparirà ovvio anche a voi che un milione di persone al mese che si concentra in un aeroporto incastonato nel mezzo di una città non può che generare caos; e infatti il caos c'è ed è accresciuto (lievemente) pure dagli onnipresenti cantieri della Metropolitana che hanno aggredito pure quello stretto percorso che conduce in aeroporto.

Il Comune che dovrebbe farsi carico dei problemi di viabilità sembra piuttosto disinteressato alla vicenda: il fatto che da mesi ci sia una costante paralisi di traffico nella zona che dovrebbe accogliere i preziosi turisti non rappresenta un'emergenza per chi gestisce la viabilità.

A dire la verità chi gestisce, sul campo, la viabilità, sono i vigili del distaccamento di Capodichino: un manipolo di uomini e donne, agli ordini del capitano Vincenzo Maiolino, che ogni mattina si lancia in una battaglia contro il traffico, sapendo in partenza che la battaglia sarà perduta nonostante ogni sforzo. Sappiate che, durante la torrida estate che ci stiamo lasciando alle spalle, ci sono stati giorni in cui i vigili erano talmente sfatti e stremati che la società di gestione dell'aeroporto ha deciso di mandare qualcuno a sostenerli portando bottigline d'acqua fresca mentre si trovavano al centro dell'inferno di lamiere.

Insomma, qui non è questione di cattiva gestione del traffico da parte dei vigili, è solo l'abituale miopia di chi dovrebbe vederci lungo, prevedere e affrontare i problemi prima ancora che questi si presentino, insomma è chi amministra la città che avrebbe dovuto fare qualcosa.

Ma siccome chi amministra la città non ha mostrato interesse per la paralisi di traffico di Capodichino, è scesa in campo direttamente la Gesac, la società che gestisce l'aeroporto.

L'amministratore Roberto Barbieri ha chiesto di mettere in campo ogni azione possibile per rendere migliore la vita dei passeggeri evitando il traffico, così l'intero staff s'è messo al lavoro e ha prodotto due progetti. Il primo è di immediata realizzazione e prevede, tramite un accordo con il Comune e un investimento di 200mila euro (soldi della Gesac, ovviamente), la creazione di una rotatoria su viale Umberto Maddalena, all'altezza dell'uscita Doganella della Tangenziale: «Quella rotatoria consentirà agli automobilisti diretti verso piazza Di Vittorio di non immettersi nel traffico di Capodichino ma di utilizzare, appunto, l'uscita Doganella. Abbiamo stimato che questa soluzione alleggerirà del 20% il traffico all'ingresso di viale Fulco Ruffo di Calabria», parla Claudio Cuccorese, capo Infrastructure, developement e manteinance della Gesac.


Il secondo progetto prevede uno sviluppo leggermente più lungo, almeno quattro mesi, e il coinvolgimento di una grande società internazionale alla quale sarà commissionato uno studio accurato dei flussi veicolari e dell'intero sistema di trasporti che circonda l'aeroporto: al termine dello studio sul campo sarà prodotto un documento nel quale saranno proposti adeguati correttivi alla circolazione che, però, andranno condivisi con il Comune che dovrà, dovrebbe, metterli in pratica. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino