Capodanno a Napoli: sì ai fuochi sul lungomare ma l'allarme Covid mette in fuga gli sponsor

Capodanno a Napoli: sì ai fuochi sul lungomare ma l'allarme Covid mette in fuga gli sponsor
Il Comune non molla, anzi vorrebbe raddoppiare e ci era pure riuscito a centrare la doppietta piazza del Plebiscito-Lungomare ma poi - almeno per ora - gli sponsor che si erano...

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Il Comune non molla, anzi vorrebbe raddoppiare e ci era pure riuscito a centrare la doppietta piazza del Plebiscito-Lungomare ma poi - almeno per ora - gli sponsor che si erano fatti avanti per un festival musicale sulle note della musica degli ’80 in via Caracciolo e via Partenope si sono tirati indietro. Stiamo parlando del Capodanno 2021 - il primo dell’era di Gaetano Manfredi sindaco che nasce sotto la stella cattiva del Covid - e gli sponsor per la paura di una ulteriore evoluzione dei casi di contagio hanno tirato i remi in barca. Non hanno aiutato in questo senso nemmeno gli allarmi del governatore Vincenzo De Luca.

A oggi le cose sono cristallizzate in un concerto con posti contingentati sul tema del film musicale di Jonn Turturro “Passione” dove a esibirsi dovrebbero essere artisti napoletani. De Luca aveva già lanciato la scomunica: «Meglio evitare le feste in piazza vista la situazione» le sue parole allusive alla questione del Covid. Ma Manfredi ribalta il ragionamento. Se non c’è il lockdown e nemmeno il coprifuoco - come tutti sperano - non ha senso vietare le feste perché i giovani e le famiglie scenderanno comunque in piazza e si riverseranno sul lungomare. Invece con eventi organizzati - trapela da Palazzo San Giacomo - si può gestire con maggiore sicurezza il flusso dei napoletani che sceglieranno di festeggiare il 2022 non a casa. Per poi aggiungere: «Per ora, prima di arrivare a Capodanno, ci stiamo preoccupando di Natale e di come ridurre l’effetto degli aperitivi del 24 dicembre, altro grande rito di massa dei nostri giovani. Cercheremo di coniugare la voglia di festeggiare da parte dei giovani anche con le condizioni di sicurezza che devono essere garantite». Insomma Manfredi non è tipo da tirarsi indietro, fermo restando che la bussola delle sue decisioni è sempre quella dell’andamento dei contagi. 

Salta al momento la festa musicale, ma il sindaco è orientato a tenere in vita almeno il tradizionale spettacolo dei fuochi d’artificio che da Castel dell’Ovo illuminano tutta la città. Anche qui però è questione di soldi. Non è che ne servano chissà quanti però per le casse di Palazzo San Giacomo anche un euro sembra una meta difficile da raggiungere. Il Comune ci sta provando e non è detto che non ci riesca perché la sensazione che in città quella notte, contagi permettendo, ci possano essere più punti di ritrovo per brindare resta forte. Uno di questi potrebbe essere piazza Dante. L’idea guida - al netto di un eventuale peggioramento dei contagi che nessuno si augura - è che più punti di ritrovo ci sono con una vigilanza attenta e un’opera di persuasione a tenere le mascherine, più sarà meno difficile contenere i flussi dei napoletani vogliosi di lasciarsi alle spalle il 2021 e salutare il 2022 nella speranza che sia migliore. Dal Comune non intendono dichiarare guerre di religione contro nessuno però l’ultima parola sulle feste di Natale e di Capodanno la vogliono mettere loro. E per metterla bisognerà lavorare e molto sui trasporti pubblici, in una parola la metropolitana. 

Negli ani pre-Covid l’ultima notte dell’anno ha sempre avuto - dopo snervanti trattativa e interventi della Prefettura - la metropolitana fino alle 8 del mattino. Sembra - al momento - che nessuna trattativa sia stata avviata al riguardo. Tuttavia, se si dovesse riuscire a imbastire una festa di Capodanno tranquilla e in sicurezza ridurre l’utilizzo delle auto private sarebbe un buon viatico per arrivare all’alba senza grossi assembramenti. Ma come ha ribadito Manfredi ora l’attenzione è in primis rivolta alla gestione della vigilia di Natale diventato ormai il giorno più movimentato dell’anno sotto il profilo dei consumi alcolici e degli assembramenti tra giovani. L’Avvocatura del Comune sta vagliando l’ordinanza che il sindaco ha messo a punto e che prevede stop severi per gli esercenti in caso di vendita di alcolici ai minorenni e fuori orario. 

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Il Mattino