Napoli, il Cardarelli si riorganizza, nasce il dipartimento "emergenza e area critica"

Un atto aziendale ridefinisce le gerarchie

Il Cardarelli
Dopo la Asl Napoli 1 anche il Cardarelli fa scattare il via libera al nuovo atto aziendale. «Un'organizzazione dinamica, orientata a una maggiore efficienza e...

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Dopo la Asl Napoli 1 anche il Cardarelli fa scattare il via libera al nuovo atto aziendale. «Un'organizzazione dinamica, orientata a una maggiore efficienza e rapidità nella gestione dell'emergenza e ad una maggiore integrazione tra i diversi servizi interni all'ospedale" commenta il manager Antonio D'Amore. Il nuovo atto aziendale dell'Azienda Cardarelli è stato recepito e adottato come delibera dalla Giunta regionale la scorsa settimana ed è immediatamente operativo.

Ma che cos'è l'Atto aziendale e perché è così importante? È il documento organizzativo che definisce come sono articolate le strutture dell'ospedale e quali sono le gerarchie tra le Unità operative, i Dipartimenti e i reparti. L'Atto aziendale attualmente in vigore al Cardarelli era vecchio di sette anni, approvato ad ottobre 2016 e reso, al pari degli altri delle 17 aziende sanitarie campane, obsoleto con la pandemia. Al completamento dei nuovi documenti aziendali per la Regione sarà d'obbligo procedere anche all'aggiornamento del Piano ospedaliero da adottare poi come legge regionale.

«Viene segnato un passaggio importante per il Cardarelli aggiunge il manager - allineiamo la struttura organizzativa alle attuali esigenze assistenziali basato su alcuni punti fermi ma capaci di evolvere in base alle necessità assistenziali future».

Articolata in modo omogeneo l'area dell'emergenza-urgenza mediante il Dipartimento di Emergenza ed Area Critica e quello delle Reti tempo dipendenti (ictus, infarto e trauma) ma, allo stesso tempo l'atto punta a integrare meglio le risorse mediante il Dipartimento di Anestesia e Rianimazione e il Dipartimento tecnico/logistico. Valorizzata anche l'alta specializzazione nel Dipartimento delle tecnologie avanzate diagnostico terapeutiche e dei servizi sanitari. Presenti infine un'Unità Complessa per la Medicina Nucleare e la Pneumologia Subintensiva che valorizza tutta l'esperienza maturata nel periodo del Covid 19.    

Critico il presidente di "Sud Protagonista", Salvatore Ronghi e il segretario cittadino Rosario Pagano: «Per l'importanza strategica del Cardarelli, sarebbe stato opportuno puntare su linee specifiche più rilevanti - dice quest'ultimo - rafforzando le Ortopedie e la Medicina senza dimenticare le Chirurgie generali». 

«L'Atto Aziendale del Cardarelli - continua Ronghi - lascia irrisolto il vero problema della struttura, il Pronto Soccorso». «Il documento programmatico aggiunge Eugenio Gragnano delegato aziendale dell'Anaao - deve essere tradotto in pratica con un impegno certo e consistente di risorse economiche e professionali. Per noi resta decisivo il rilancio dell'area di elezione come l'abbattimento delle liste d'attesa, la riorganizzazione dell'area di Emergenza integrando territorio e ospedale».

Critico anche Nino Porri, delegato aziendale Cgil comparto non medico che lamenta la mancata attuazione di un dipartimento delle professioni sanitarie che oggi vedono un'unica figura dirigenziale per tremila unità tra infermieri, tecnici e area della riabilitazione. Sulla stessa lunghezza d'onda Franco Ascolese presidente dell'Ordine delle professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e prevenzione. «C'è l'impegno del manager a ridiscutere una questione che la Regione ha normato in senso diametralmente apporto prevedendo aree dirigenziali per ciascuna area assistenziale, quindi infermieri, tecnici, ostetrici e area della riabilitazione».

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Il Mattino