Sul tavolo addobbato di verde, bianco e rosso, appoggiata sul Tricolore, c'è una torta con impresso un messaggio e una fotografia. Sono due gli avvenimenti da...
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Luigi e Giovanna, i due figli dell'assistente capo di Gricignano d'Aversa insignito della medaglia d'oro al Valor Civile, hanno giurato fedeltà alla Repubblica agli inizi di novembre, nello stesso periodo in cui cade il compleanno del padre. Hanno frequentato il corso nella scuola di Polizia di Caserta, insieme ad altri congiunti di appartenenti alle forze dell'ordine che rientrano nelle vittime del dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata, per i quali è previsto un iter diverso da quello dei concorsi. Il percorso di Luigi era cominciato a luglio, che quando il padre venne ferito stava per partire come volontario per l'Esercito e pochi mesi fa aveva intrapreso il corso per allievi. La notizia del giuramento è stata diffusa ieri mattina dall'agente Lisa, il servizio online con cui la Polizia di Stato si interfaccia coi cittadini sui social network per dare consigli, fornire risposte e segnalare eventi e attività.
«Ora questi due ragazzi, che ho conosciuto quando erano a fianco del padre mentre gli appuntavano una medaglia sul petto scrive la poliziotta virtuale hanno frequentato il corso e hanno giurato fedeltà alla Repubblica insieme ad altri che hanno storie simili alle spalle. Benvenuti, ragazzi, e un saluto affettuoso a papà da tutti noi».
Era il 24 settembre 2015, un giovedì. Nicola Barbato stava svolgendo una operazione sotto copertura con il collega della Squadra Mobile Giuseppe Tuccillo. Si erano finti commessi di un negozio di giocattoli di Fuorigrotta, preso di mira dagli esattori del pizzo già dall'inaugurazione, il 14 settembre. Raffaele Rende, Lelluccio, giovane pregiudicato della zona, si infilò nella loro automobile, armato. Successivamente disse di aver perso il controllo vedendo la pistola di uno dei due agenti e credendo quindi di trovarsi davanti a due esponenti di una cosca rivale; i poliziotti, invece, hanno testimoniato di essersi qualificati subito. Rende sparò 7 volte contro Tuccillo e contro Barbato che, nel frattempo, era sceso e stava cercando di bloccarlo. Poi scappò sullo scooter guidato da un complice, identificato in Roberto Gerard, suo coetaneo. Il complice venne fermato il giorno dopo, mentre Rende fu scovato il sabato successivo, dopo due giorni di caccia all'uomo serrata, in casa di un parente a San Giovanni a Teduccio. Il 24 settembre 2016 è arrivata la condanna in primo grado con rito abbreviato: 3 anni a Gerard per tentata estorsione, 14 anni a Rende per lo stesso reato e per tentato omicidio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino