A Castellammare tornano le ruspe demoliti due locali abusivi

A Castellammare tornano le ruspe demoliti due locali abusivi
Dovevano essere dei bagni di servizio, invece erano diventati locali abitati. Riprendono gli abbattimenti a Castellammare e le ruspe ieri mattina sono arrivate in collina, nel...

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Dovevano essere dei bagni di servizio, invece erano diventati locali abitati. Riprendono gli abbattimenti a Castellammare e le ruspe ieri mattina sono arrivate in collina, nel rione di Privati. I tecnici comunali hanno eseguito in danno verso i proprietari dell'immobile l'abbattimento di una casa che doveva andare giù dal 2013. Da otto anni il Tar aveva deciso che quei locali, per i quali il Comune aveva concesso parere favorevole, dovessero essere abbattuti. Inutile il ricorso della proprietaria che nonostante la sentenza non ha mai provveduto all'autodemolizione. Ieri l'abbattimento dei locali al piano terra che aveva due tettoie con strutture in ferro e tegole in cotto alla napoletana, che coprivano le luci dei due vani di accesso al portone dell'abitazione, nonché un massetto realizzato nell'area cortilizia comune, delle dimensioni di 6 metri per 2 metri. La demolizione messa in atto dal Comune, inadempiente da 7 anni, è costata circa 7 mila euro.

È il settimo abbattimento che l'amministrazione Cimmino porta a termine dall'inizio dell'anno. Dall'inizio del mandato sono 60 i manufatti abusivi distrutti, alcuni nel rione Savorito dove si erano creati ambienti e altarini del tutto abusivi in spazi pubblici, altri tra i quartieri dell'Annunziatella e Privati appunto. A Castellammare l'attenzione su case e strutture abusive è massima e la lista dei locali che devono andare giù è datata e cospicua. Dalla Procura la lista degli abbattimento è del 2017 e parla di 17 casi in cui è necessario radere al suolo.

Le ruspe un mese fa arrivarono in via Schito per l'abbattimento di un asilo nido e di una palazzina abusiva: dopo le prime ore di tensione per la presenza di persone all'interno, il giudice accolse la richiesta del proprietari di abbattere da soli. Per le demolizioni il Comune ha attinto ai fondi della Cassa Depositi e Prestiti per scorrere la lista consegnata dalla stessa Procura quattro anni fa. La presenza di strutture abusive sul territorio per le quali ci sono sentenze ormai datate è un altro aspetto che in questi mesi ha analizzato e approfondito la commissione d'inchiesta. Liberare la città da opere non autorizzate è un aspetto necessario per l'amministrazione Cimmino che vuole dimostrare la sua estraneità ad ambienti criminali. Una sentenza che arriverà il 26 novembre e che metterà la parola fine sulle presunte ombre che sembrano essersi addensate sulla consiliatura del sindaco forzista.
 

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Il Mattino