I consiglieri di maggioranza disertano le sedute della commissione Giovani e il presidente Claudio Cecere rassegna le dimissioni. Nuovi malumori all'interno del gruppo demA,...
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Paradossalmente Cecere si trova a dover «ringraziare i consiglieri di opposizione, i quali hanno sempre assicurato la loro presenza, permettendo lo svolgimento delle riunioni, con comportamenti improntati all'imparzialità e ai principi di buona amministrazione».
Un nuovo scossone nel gruppo di diretta emanazione di de Magistris, che rischia di perdere così un altro pezzo importante. Cecere, molto radicato a Chiaiano, alle elezioni del 2016 ha collezionato 1278 preferenze ed è risultato il quarto consigliere più votato della lista di DemA. Non è da escludere che il consigliere arancione, seppur rimanendo in maggioranza, possa traslocare nel gruppo misto. Chi conosce bene Cecere prova ad interpretare i motivi che lo hanno spinto a dimettersi: «Non c'è più una linea guida nel gruppo. Siamo al si salvi chi può. E Cecere, preso atto della mancata coesione della maggioranza, ha deciso dopo un lungo ragionamento di lasciare la carica di presidente».
Lo stesso Cecere non lesina critiche ai colleghi: «Si sta per perdere tutto il lavoro fatto in quest'anno. A me interessa lavorare per la città. Lo abbiamo fatto con Galleria Principe e lo si potrebbe fare con tutto il patrimonio comunale da mettere a reddito. Perché non si decide di favorire le richieste individuali per il parco del Poggio e per il parco dei Camaldoli? Ci sono tante persone che vorrebbero fare iniziative in questi posti, spesso abbandonati. Negli ultimi mesi abbiamo provato a fare proposte, ma purtroppo era diventato impossibile riunirsi». E sul funzionamento delle commissioni consiliari incalza: «Se si riunissero con puntualità constante, a giovarne sarebbe la città».
Quella presieduta dal consigliere di demA, nonostante le convocazioni puntuali, arrivava a riunirsi un terzo delle volte. E nel 90% dei casi era possibile aprire i lavori solo grazie alla presenza dei consiglieri di opposizione, tra i più assidui Federico Arienzo del Pd.
Il presidente dell'assemblea cittadina Fucito ha provato a ricucire lo strappo, chiedendo a Cecere di «rivedere la decisione» considerato «l'impegno costruttivo dimostrato e l'ottimo lavoro svolto dal consigliere». Nulla da fare. «La mia decisione ribatte Cecere nasce dall'impossibilità di svolgere i lavori di commissione a causa delle continue assenze dei colleghi di maggioranza. Mi aspettavo una partecipazione più fattiva e collaborativa, invece di sperare quotidianamente nella presenza delle opposizioni». Nei prossimi giorni la consigliere anziana della commissione, Manuela Mirra, convocherà i lavori per eleggere il successore di Cecere «sperando almeno in questo caso dice in maniera piccata l'oramai ex presidente - si possa arrivare alla maggioranza degli aventi diritti al voto».
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Il Mattino