Cecere, dimissioni al veleno: resa dei conti in Dema

Cecere, dimissioni al veleno: resa dei conti in Dema
I consiglieri di maggioranza disertano le sedute della commissione Giovani e il presidente Claudio Cecere rassegna le dimissioni. Nuovi malumori all'interno del gruppo demA,...

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I consiglieri di maggioranza disertano le sedute della commissione Giovani e il presidente Claudio Cecere rassegna le dimissioni. Nuovi malumori all'interno del gruppo demA, sempre più balcanizzato. Il consigliere, fedelissimo dell'assessore Alessandra Clemente, ha comunicato giovedì pomeriggio la sua decisione «irrevocabile» con una lettera al presidente del Consiglio comunale Sandro Fucito: «Mi dimetto scrive Cecere - perché non posso svolgere il mio ruolo a causa delle assenze alle sedute di commissione da parte dei consiglieri di maggioranza».


Paradossalmente Cecere si trova a dover «ringraziare i consiglieri di opposizione, i quali hanno sempre assicurato la loro presenza, permettendo lo svolgimento delle riunioni, con comportamenti improntati all'imparzialità e ai principi di buona amministrazione».

Un nuovo scossone nel gruppo di diretta emanazione di de Magistris, che rischia di perdere così un altro pezzo importante. Cecere, molto radicato a Chiaiano, alle elezioni del 2016 ha collezionato 1278 preferenze ed è risultato il quarto consigliere più votato della lista di DemA. Non è da escludere che il consigliere arancione, seppur rimanendo in maggioranza, possa traslocare nel gruppo misto. Chi conosce bene Cecere prova ad interpretare i motivi che lo hanno spinto a dimettersi: «Non c'è più una linea guida nel gruppo. Siamo al si salvi chi può. E Cecere, preso atto della mancata coesione della maggioranza, ha deciso dopo un lungo ragionamento di lasciare la carica di presidente».
 
Lo stesso Cecere non lesina critiche ai colleghi: «Si sta per perdere tutto il lavoro fatto in quest'anno. A me interessa lavorare per la città. Lo abbiamo fatto con Galleria Principe e lo si potrebbe fare con tutto il patrimonio comunale da mettere a reddito. Perché non si decide di favorire le richieste individuali per il parco del Poggio e per il parco dei Camaldoli? Ci sono tante persone che vorrebbero fare iniziative in questi posti, spesso abbandonati. Negli ultimi mesi abbiamo provato a fare proposte, ma purtroppo era diventato impossibile riunirsi». E sul funzionamento delle commissioni consiliari incalza: «Se si riunissero con puntualità constante, a giovarne sarebbe la città».

Quella presieduta dal consigliere di demA, nonostante le convocazioni puntuali, arrivava a riunirsi un terzo delle volte. E nel 90% dei casi era possibile aprire i lavori solo grazie alla presenza dei consiglieri di opposizione, tra i più assidui Federico Arienzo del Pd.


Il presidente dell'assemblea cittadina Fucito ha provato a ricucire lo strappo, chiedendo a Cecere di «rivedere la decisione» considerato «l'impegno costruttivo dimostrato e l'ottimo lavoro svolto dal consigliere». Nulla da fare. «La mia decisione ribatte Cecere nasce dall'impossibilità di svolgere i lavori di commissione a causa delle continue assenze dei colleghi di maggioranza. Mi aspettavo una partecipazione più fattiva e collaborativa, invece di sperare quotidianamente nella presenza delle opposizioni». Nei prossimi giorni la consigliere anziana della commissione, Manuela Mirra, convocherà i lavori per eleggere il successore di Cecere «sperando almeno in questo caso dice in maniera piccata l'oramai ex presidente - si possa arrivare alla maggioranza degli aventi diritti al voto».
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Il Mattino