«Si è chiusa oggi l'inchiesta sulle violenze che sarebbero avvenute nel carcere di Poggioreale, e in particolare nella cosiddetta 'cella zero', una stanza...
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«Ogni tentativo di fare chiarezza è sempre importante, soprattutto nei casi di violenze che avvengono quando un cittadino è sottoposto all'affidamento dello Stato» dichiara Patrizio Gonnella. «Quello che ci auguriamo è che si arrivi presto ad appurare eventuali responsabilità senza che, nel caso di colpevolezza degli indagati, intervenga la prescrizione come già avvenuto in altri casi simili». «In episodi come quelli denunciati nel carcere di Poggioreale, infatti- sottolinea - il rischio di prescrizione, proprio nei casi di colpevolezza, è sempre molto alto poiché spesso le denunce avvengono molto tempo dopo i fatti, anche per paura di eventuali ritorsioni finché si è sottoposti a custodia» prosegue Gonnella che sottolinea come, dai primi casi che emergerebbero da queste denunce, sarebbero già passati 4 anni«. »Purtroppo, se i fatti denunciati corrispondessero a realtà, dovremo constatare ancora una volta come in Italia manchi il reato di tortura poiché, soprattutto le violenze che sarebbero avvenute nella cella zero, questo sono». «Reato di tortura - sottolinea ancora il presidente di Antigone - che eviterebbe anche il rischio della prescrizione e quindi dell'impunità«. »Per tale ragione - conclude Gonnella - chiediamo che non si perda ulteriormente tempo e a settembre il Parlamento ricalendarizzi la discussione e approvi la migliore legge possibile». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino