Aiuole e rifiuti, caos sulle competenze: oltre un milione all'Asìa per il verde orizzontale

Aiuole e rifiuti, caos sulle competenze: oltre un milione all'Asìa per il verde orizzontale
Si è scatenata una vera e propria polemica sulla questione delle aiuole cittadine ricoperte da rifiuti e non ripulite dagli operatori dell'Asìa Napoli che pure...

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Si è scatenata una vera e propria polemica sulla questione delle aiuole cittadine ricoperte da rifiuti e non ripulite dagli operatori dell'Asìa Napoli che pure intervengono nelle aree limitrofe per eliminare sporcizia e sacchetti. L'azienda municipalizzata del Comune di Napoli non sarebbe competente nella pulizia delle aiuole: lo ha detto la presidente Maria De Marco evidenziando la necessità di rivolgersi alle singole municipalità. 

È necessaria una premessa: il verde in città vive una stagione particolare e difficile. Il numero dei giardinieri comunali e municipali è ridotto all'osso e non si riesce a garantire la manutenzione ordinaria per migliaia di metri quadrati in tutti i quartieri della città. Aiuole, lingue di verde degli spartitraffico, cortili di scuole e di altre strutture comunali restano nel degrado per molto tempo. In molte circostanze, oltre alle erbacce che diventano alte e fitte, si aggiungono i rifiuti trasportati dal vento o gettati illecitamente da residenti e passanti. Un fenomeno che ha una pesante ricaduta sul decoro e sull'igiene di intere zone in tutta Napoli, specie in periferia. 

Insomma, chi deve recuperare i rifiuti dalle aiuole? A ben vedere l'Asìa Napoli ha competenza anche sulle aree verdi pubbliche. La pulizia programmata del verde orizzontale è tra i compiti che l'azienda pubblica assicura tra i “servizi a pagamento”, ovvero quelli che economicamente non sono compresi nel corrispettivo globale garantito dal Comune e che sono prestati soltanto a pagamento, appunto, previa la richiesta da parte del competente ufficio comunale e di un adeguato impegno di spesa. Nell'allegato C del contratto di servizio tra Asìa e Comune di Napoli è specificato che in tale servizio rientra la manutenzione del verde di aiuole, spartitraffico e fossette (tranne gli spazi affidati a cittadini e associazioni) e che si assicura la rimozione della vegetazione, delle foglie e la «raccolta di rifiuti minuti abbandonati di ogni genere». Dunque, su specifica richiesta gli operatori dell’Asìa possono oltrepassare il confine dell’aiuole per prelevare sacchetti e rifiuti sparsi nel verde.

Ed è proprio questo genere di servizio che l'amministrazione comunale ha chiesto di svolgere all'Asìa Napoli mettendo in campo 1,2 milioni di euro circa dalle proprie casse. In particolare, si tratta di «servizi di pulizia parchi e giardini e di pulizia programmata del verde orizzontale», così come specificato nella determina dirigenziale del Servizio Igiene della città del 5 ottobre 2020. Un provvedimento giustificato dal fatto che «l'emergenza sanitaria [...] ha comportato disfunzioni negli interventi di pulizia programmata del verde». Di qui «la necessità di un'azione di riqualificazione e di manutenzione ordinaria e straordinaria del verde cittadino» grazie anche a una puntuale «ricognizione delle aree verdi maggiormente soggette a fenomeni di inciviltà per l'irresponsabile abbandono di rifiuti». Dunque, l’autunno scorso l’azienda è stata investita anche di tale ruolo per ripristinare il decoro in tutta la città. 

Quali spazi sono stati riqualificati e se la cifra è già stata esaurita: sono le domande che si pongono i cittadini che da tempo monitorano lo stato di salute del patrimonio verde. «Abbiamo letto le dichiarazioni sconcertanti del presidente dell’Asia Maria De Marco rilasciate e pubblicate ieri sul quotidiano il Mattino. È il caso che si informi meglio su ciò che rientra nella competenza della partecipata che presiede» dichiara Maria Teresa Ercolanese, presidente del comitato Gazebo Verde, che chiede: «Ha omesso o forse dimenticato la determinazione numero 16 del 2020 del Servizio Igiene della Città con la quale il servizio spazzamento, manutenzione ordinaria delle aree verdi è stato affidato ad Asìa per un importo all’incirca di un milione e duecentomila euro?».

«Inoltre questo ribadire “non mi spetta” è assolutamente inaccettabile anche se non fosse suo compito ripulire le aree verdi. Vorremmo chiederle se invece “spetta” ai cittadini che, puro volontariato, svolgono lavori che rientrerebbero nella sua di competenza» spiega Ercolanese che aggiunge: «Chieda scusa ai cittadini per lo stato di degrado e di sporcizia che, purtroppo, riguarda tutte le strade di Napoli. Ed anche questo rientra nelle sue competenze».

L'Asia svolge il servizio di igiene urbana per il Comune di Napoli, servizio che comprende le attività di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti e le attività di spazzamento sulle strade pubbliche. «In aggiunta a tali servizi, che sono svolti in via ordinaria, vi sono altri servizi attivabili solo a richiesta e a seguito di specifici affidamenti da parte dell'Ente comunale» spiega la presidente di Asìa Napoli, Maria de Marco che, sulla competenza dei rifiuti nelle aiuole comunali, specifica: «Tale servizio non è di competenza della Asia, almeno non in via ordinaria, in quanto rientra tra i servizi da attivare e svolgere solo a seguito di specifico affidamento da parte del competente servizio comunale».

«La delibera del 5 ottobre 2020 ha affidato ad Asial’intervento di pulizia di alcune aree a verde della città e non di ripristinare il decoro in tutta la città» puntualizza la presidente Asìa specificando che l'atto «ha avuto un’efficacia circoscritta sia nel tempo dell'affidamento (ottobre/dicembre 2020) sia per i luoghi: ambiti definiti con precisone e calcolati su base di estensione (metri quadrati)». «Le attività che Asia ha svolto sono state subordinate ad un preciso programma di interventi che era da eseguire solo in quegli ambiti territoriali ben specificati e circoscritti all'anno 2020, la cui esecuzione si è dunque conclusa nelle prime settimane del 2021 e non sono state ulteriormente rinnovate».



«Ad oggi, le attività di rimozione dei rifiuti sulle aree a verde della città non sono dunque di competenza di questa azienda e la citata scheda C del contratto di servizio non ha più avuto efficacia» afferma la presidente de Marco che considera impropri i giudizi e le valutazioni del comitato. «Per poter rendere migliore il nostro servizio ai cittadini ed alle cittadine rimaniamo sempre a disposizione della più importante testata cittadina per fornire tutti i chiarimenti ulteriori ed utili a far meglio comprendere la missione aziendale», conclude. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino