Napoli, la chiesa di Sant'Angelo a Nilo imbrattata dai vandali: «Salviamo il patrimonio»

La denuncia di Giuseppe Serroni dell'associazione I Sedili di Napoli

La chiesa imbrattata dai vandali
L'ultima denuncia di attivisti e comitati civici risale allo scorso ottobre, quando i cittadini segnalarono un nuovo grave insulto alla faccia della storia chiesa di...

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L'ultima denuncia di attivisti e comitati civici risale allo scorso ottobre, quando i cittadini segnalarono un nuovo grave insulto alla faccia della storia chiesa di Sant'Angelo a Nilo, una delle chiese più importanti della città. All'epoca Umberto Romano segnalò la presenza di alcune orribili scritte realizzate con l'ormai famigerata vernice spray sotto le sculture di santa Candida Juniore e Seniore che decorano l'ingresso della chiesa che affaccia su piazzetta Nilo. A quel tempo si parlò di immediati interventi di ripristino della facciata, promesse rimaste, però, lettera morta. E così gli imbratti ai danni della facciata dell'edificio di culto hanno continuato a moltiplicarsi fino a ricoprire con scritte oscene e slogan politici la quasi totalità della parte inferiore della facciata della chiesa. 

Uno scempio quotidiano che non passa inosservato e che testimonia come, nonostante la turistificazione selvaggia del centro storico, le istituzioni cittadine siano tremendamente indietro nella lotta contro i vandali che danneggiano il patrimonio storico-culturale partenopeo. E il caso della chiesa trecentesca, riedificata nel '700 sulle vestigia dell'originaria cappella Brancaccio, non è ovviamente un caso isolato. Le segnalazioni di atti di vandalismo ai danni di chiese, palazzi storici, fontane e statue - magari faticosamente restaurate dopo anni di abbandono - sono all'ordine del giorno e sono la cartina tornasole di come la situazione sia ormai fuori controllo.  

Per la chiesa che affaccia direttamente sulla piazza anticamente occupata dai commercianti alessandrini in queste ore è stato lanciato un vero e proprio appello. «L'aggressione agli edifici di culto e monumentali del Centro Storico - afferma Giuseppe Serroni dell'associazione I Sedili di Napoli - non può essere fermata con la sola minaccia di pene più severe come di recente approvazione normativa. Senza un vero controllo H24 del territorio la situazione non potrà mai migliorare. Serve anche una diffusa educazione al rispetto del patrimonio e non solo nelle scuole e nelle università ma anche, forse, nelle Istituzioni che dovrebbero essere già maggiormente sensibili». 

La nuova legge anti-vandali varata dal governo per far fronte al dilagare dei raid ai danni dei monumenti italiani sulla carta dovrebbe rappresentare un deterrente importante. Ma, ad oggi, quella legge resta disapplicata e fatti come questi testimoniano come sia difficile - se non impossibile - contrastare il fenomeno solo con la minaccia di sanzioni economiche. Servono controlli, serve sorveglianza ma, soprattutto, serve senso civico che manca specie nella gran parte del popolo della notte che anima le grandi città. 

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Il Mattino