Non poteva mancare la «quota rosa» del bullismo minorile napoletano. Una presenza femminile, in uno scenario dove le imprese del branco ormai fanno notizia...
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Ma le babygang non si sono fermate. Sassi e bottiglie contro le forze dell'ordine, momenti di tensione in diverse aree della città, una funzionaria di polizia, due agenti e un carabiniere contusi per i falò legati alla ricorrenza di Sant'Antonio Abate. In Piazza Sanità vi è stato l'intervento delle forze dell'ordine e si è registrato un lancio di sassi e di altri oggetti. Al Vasto un gruppo di ragazzi ha «requisto» una strada e scagliato sassi contro una volante della polizia.
Difesa dal penalista napoletano Carmine Ippolito, la ragazza pochi giorni fa è stata interrogata dal pm dei Colli Aminei Fabrizia Pavani, negando di aver svolto un ruolo da capobranco: ha spiegato di essere venuta alle mani con un'altra ragazza, respingendo in modo categorico logiche di appartenenza a gruppi organizzati.
Una vicenda che risale a qualche mese fa, a settembre, nei pressi della scala d'acciaio che collega i binari della circumvesuviana di San Giovanni a Teduccio, dove la studentessa avrebbe agito in branco, assieme al proprio gruppetto di amici.
Tutti originari di Ponticelli, avrebbero colpito in trasferta, collocandosi sulla parte alta delle scale che fanno da ponte tra un binario e l'altro, con un crescendo di provocazioni: prima le offese gratuite ai passeggeri, la tensione che sale fino a quando il gruppetto prende di mira altri studenti. E a svolgere un ruolo da protagonista - secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine - sarebbe stata proprio la ragazza. In sintesi, avrebbe preso di mira alcune coetanee, con una serie di offese che hanno scatenato una girandola di violenza. Decisivo l'intervento della polizia ma anche la denuncia della parte offesa. Riflettori puntati nei confronti di un gruppo di ragazzi e ragazze, dove lei - la studentessa di 17 anni - avrebbe assunto un atteggiamento da leader. Ci furono sgambetti, offese, tentativi di attaccare briga. Insomma, il gruppo cercava rogne. Passarono tre ragazze, stavano tornando a casa dopo essere uscite dal vagone della Circum, furono prese di mira. Risate di scherno, poi la 17enne di Ponticelli che assume un atteggiamento sempre più provocatorio. «Sì, è vero, si è trattato di una lite - ha spiegato al pm la ragazzina indagata - un episodio finito in quel momento».
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Il Mattino