Napoli, Città metropolitana, il Pd mantiene le deleghe

Napoli, Città metropolitana, il Pd mantiene le deleghe
Nessun passo indietro. Dopo la dura presa di posizione di Orfini, dopo le critiche di Martina, dopo che un consigliere ha rinunciato alle deleghe, dopo una paura di riflessione di...

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Nessun passo indietro. Dopo la dura presa di posizione di Orfini, dopo le critiche di Martina, dopo che un consigliere ha rinunciato alle deleghe, dopo una paura di riflessione di altri consiglieri, il partito democratico napoletano conferma la linea dell'intesa istituzionale in città metropolitana con de Magistris. Con un avallo che arriva da Roma dagli esponenti più vicini a Matteo Renzi. La polemica, tuttavia, non è destinata a concludersi: «Continuo a sostenere - dice Leonardo Impegno - che l'accordo con il sindaco in città metropolitana è una follia».


La questione della città metropolitana continua a scuotere il Pd. Il 31 marzo Luigi de Magistris, non avendo una propria maggioranza, ha assegnato una delega a ogni consigliere metropolitano, sia tra gli arancioni che tra Forza Italia, i dem e il consigliere 5Stelle. In verità assegnando proprio a piddini le deleghe più rilevanti: quella ai fondi europei al capogruppo Giuseppe Jossa e quella ai trasporti a Giuseppe Cirillo. Un'intesa subito definita come «istituzionale» per una semplice ragione: a differenza dalle vecchie Province, in cui i cittadini votavano, i membri della città metropolitana sono scelti dai sindaci e dagli amministratori e il sindaco della città metropolitana è il sindaco di Napoli, sempre. E resta commissario se non si forma una maggioranza. Così il 31 marzo, termine ultimo per approvare il bilancio ed evitare il commissariamento, i consiglieri metropolitani Pd hanno accettato le deleghe.

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Il Mattino