Città della Scienza, manager all'attacco e sindacati sempre più spaccati

Città della Scienza, manager all'attacco e sindacati sempre più spaccati
Sta diventando una polveriera Città della Scienza. Stretta nel limbo dell'inattività in attesa che si faccia chiarezza sui fondi in arrivo e flagellata, per ora,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sta diventando una polveriera Città della Scienza. Stretta nel limbo dell'inattività in attesa che si faccia chiarezza sui fondi in arrivo e flagellata, per ora, tra una guerra tra due sigle sindacali, culminata la settimana scorsa con un'aggressione a una delegata della Uil. Con i lavoratori demotivati da una decina di stipendi arretrati non pagati e i dirigenti rizelati dalle parole dell'assessore regionale Antonio Marchiello che li ha accusati, su Il Mattino, di aver goduto di «stipendi alti a fronte di risultati deludenti». Con il paradosso che tra i dirigenti messi all'indice c'è anche Valeria Fascione, ora collega in giunta regionale con delega all'Innovazione che di Città della Scienza è un alto dirigente (anche se in aspettativa per il suo impegno a palazzo Santa Lucia).

 
«Un'azienda moderna e innovativa ha bisogno di un management ampio, motivato e fortemente professionale. E, d'altronde, più volte abbiamo rivolto la richiesta all'attuale gestione commissariale di essere maggiormente utilizzati e coinvolti e non puniti o, peggio, esser messi in condizione di non lavorare», accusa il management della struttura in un lungo documento indirizzato proprio all'assessore Marchiello. E rivendicano il lavoro svolto in questi anni prima che la Fondazione finisse in un vicolo cieco culminato con l'addio del presidente-fondatore Vittorio Silvestrini. «Abbiamo salvato - attacca il management - la Fondazione nel 2007, dopo la fallimentare gestione della società regionale Campania Innovazione, che stava portando Città della Scienza alla liquidazione. E, sempre con il presidente Silvestrini e i lavoratori, abbiamo gestito la rinascita dopo l'incendio del 2013 e abbiamo consentito di far vivere la struttura con attività commerciali e di mercato, mentre gli enti pubblici tagliavano i propri contributi». Infine la sciabolata: «Abbiamo consentito all'attuale gestione commissariale di proseguire le attività in quest'anno mentre il budget 2018 non è ancora stato presentato e discusso, ad anno ormai praticamente finito».

Ed è questo, il bilancio non ancora discusso quando siamo ormai a fine settembre, il nodo che preoccupa anche la UIl, più gelosa, a differenza della Cgil, di un'autonomia della Fondazione rispetto alla Regione che chiede, in cambio dei fondi, un nuovo statuto che gli assegni più poteri.

«Stupefatti che il contributo della Regione di 3,6 milioni è tuttora inesistente», attacca la Uil che aggiunge: «Abbiamo così conferma del sostanziale fallimento dell'operazione commissariamento». In pratica i lavoratori, all'indomani dell'incontro in Regione dell'altro giorno, chiedono che siano fissate tappe certe. Per la convocazione dell'assemblea dei soci in cui deve essere approvato il nuovo statuto e il piano industriale a cui sono legati i fondi promessi da palazzo Santa Lucia. E ancora: «Una seconda assemblea dei soci entro la fine di novembre in vista della fine del periodo di commissariamento». Da parte dei lavoratori la rassicurazione che Futuro Remoto non è a rischio ma si chiede a palazzo Santa Lucia un piano certo, e «per iscritto», per i pagamenti degli stipendi arretrati. Infine un'ultima bordata: «In questo anno sono cambiati almeno quattro interlocutori della Regione per Città della Scienza. È la stessa Regione che ha nominato questa gestione commissariale. Quindi non può sottrarsi alle sue responsabilità. E senza una radicale inversione di tendenza nei fatti si sta decretando la fine di Città della Scienza».


Tutto materiale che diventa benzina nel motore dell'opposizione. «Il declino inesorabile di Città della Scienza chiama in causa tutti, nessuno escluso. La Regione punta il dito contro l'assemblea dei soci e i lauti stipendi di dirigenti nullafacenti, ma in concreto non ha messo in campo nessuna azione mirata a rilanciare un patrimonio straordinario per la città e per tutto il Sud Italia», ne approfitta per attaccare il vicecoordinatore campano di Forza Italia Severino Nappi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino