Napoli, Gratteri: «Ragazzino imita killer? Disastro delle serie tv»

ll procuratore di Napoli: "Nessun censura, ma se i ragazzini imitano i killer è un disastro"

Napoli, Gratteri: «Ragazzino imita killer? Disastro delle serie tv»
«Se il rapper mentre canta si fa vedere in un video con una pistola in mano, con un fucile, allora questa non è arte. L'artista si deve preoccupare di quale...

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«Se il rapper mentre canta si fa vedere in un video con una pistola in mano, con un fucile, allora questa non è arte. L'artista si deve preoccupare di quale impatto avrà la sua opera sui giovani. Se in una serie televisiva consenti che la tua opera venga tradotta in un film di un'ora e non ci sono cinque minuti dove non c'è un insegnante, un poliziotto, un carabiniere, un finanziere, un prete, un magistrato allora quella non è arte».

Lo ha detto Nicola Gratteri, procuratore di Napoli, intervistato da Giorgio Zanchini durante la trasmissione Radio anch'io su Rai Radio 1. 

«Hanno detto - ha aggiunto - che io voglio censurare l'arte. Assolutamente no. Ci mancherebbe. Ma se vedo di mattina davanti alla scuola media il ragazzino che cammina, si muove, si taglia i capelli come il killer della serie televisiva allora vuol dire è stato combinato un disastro, un guaio. Non ci sono giustificazioni, non ci sono alibi. Anche se è gente che si strappa i capelli, che va in televisione a parlare contro la mafia e il malcostume».

Gratteri ha parlato anche del ruolo dei social utilizzati da esponenti di famiglie malavitose che spesso si scambiano messaggi minacciosi ricorrendo a questo tipo di piattaforme. «Abbiamo dovuto revocare i domiciliari a donne che proprio mentre erano in casa sottoposte a questa misura inneggiavano alla mafia. Veramente c'è tanto da fare. Non bisogna rendere conveniente delinquere prevedendo un sistema penale, processuale e detentivo più serio ma soprattutto investire su istruzione e cultura».

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Il Mattino