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Via all’esternalizzazione degli asili nido comunali. Palazzo San Giacomo ha pubblicato nelle settimane scorse un bando con valenza biennale, scaduto lunedì 9 maggio, che prevede «l’affidamento, in cinque lotti, del servizio di gestione di 21 nidi e micronidi d’infanzia comunali ubicati in strutture di proprietà del Comune di Napoli». La decisione, non condivisa con i sindacati, tantomeno con il Consiglio comunale, ha mandato su tutte le furie buona parte della maggioranza del sindaco Gaetano Manfredi. Un tema, quello delle esternalizzazioni, squisitamente politico.
Il valore complessivo dell’appalto è di 11 milioni 123 mila euro, è finanziato con i il fondo Siei (Fondo nazionale per il sistema integrato di educazione ed istruzione) e cofinanziamento regionale al Fondo Siei 2021. Si tratta di ex fondi Pac messi a disposizione dalla Regione Campania per il «miglioramento dell’offerta per il settore educativo scolastico». Anche la vecchia amministrazione de Magistris li utilizzava, ma solo per i servizi aggiuntivi pomeridiani. In pratica quando non si riuscivano a coprire le ore con le sole educatrici. I cinque lotti sono divisi in: Napoli nord-ovest (Municipalità 9 e 10), nidi Basile, via Napoli, via Padula, Faraglia e Cappuccetto Rosso, per un totale di 2.877.253 euro; Napoli centro (Municipalità 2), nidi Guacci Nobile, Gianturco Plesso Ic D’Aosta Scura, Pergolella, Fava Gioia e Martinelli, per un totale di 2.379.954 euro; Napoli centro 2 (Municipalità 1 e 5) per i nidi Santa Maria Apparente, Agazzi, Cucciolo e De Curtis, per un ammontare di 2.600.182 euro; Napoli nord-est (Municipalità 6, 7 e 8), nidi Rodinò, Perasso, Radice Sanzio Ammaturo, Ilaria Alpi e Nazareth, 2.048.421 euro; Napoli centro 3 (Municipalità 3) nidi Piazzi e Fontanelle, per un valore di 1.217.208 euro.
Sul piano politico si apre una frattura. Aniello Esposito, presidente della commissione Scuola, tuona: «Questa è l’ennesima dimostrazione che non esiste sinergia tra amministrazione e Consiglio. Nessuno sapeva nulla di questo bando. Trovo sconcertante la soluzione di affidare al privato 21 nidi comunali. È una scelta rischiosa perché potrebbe essere applicata a tutti i settori dell’amministrazione, anche alle partecipate. Io sono per il pubblico sempre. Convocherò nei prossimi giorni l’assessore alla Scuola e tutti i sindacati per un confronto in commissione». Una scelta strategica che il vicesindaco e assessore all’Istruzione Mia Filippone spiega così: «L’esternalizzazione significa che il Comune fa un bando in cui invita le associazioni, le agenzie e le onlus con competenza nel settore a gestire i nidi comunali.
«Procedere verso la esternalizzazione del sistema educativo scolastico è una decisione gravissima, presa senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali e in dispregio di tante richieste di convocazione sul tema da mesi inevase dall’assessore al ramo». A gettare benzina sul fuoco ci pensa Agostino Anselmi, coordinatore generale area funzionale della Cisl Fp, che incalza: «In una città che necessita di servizi pubblici di qualità, di dare alle ragazze e ragazzi laureate una prospettiva di lavoro vero e stabile, si sceglie di rendere precario il lavoro e di dare un colpo mortale al rapporto di fiducia con le famiglie. In questi anni – rimarca Anselmi -, è cresciuta di molto la richiesta di iscrizione ad asili e scuole comunali, proprio per l’ingresso di personale motivato e forte di un lavoro certo e stabile. Esiste una graduatoria di 112 persone del concorso pubblico gestito dal Formez nell’anno 2016: perché non si è voluto assumere questi giovani, come invece ha positivamente fatto la precedente amministrazione?». Dall’opposizione Giuliano Annigliato dell’associazione Essere Napoli incalza: «Gravissimo esternalizzare senza dare continuità e lavoro a giovani precari. I privati non vanno demonizzati, noi ad esempio offriremo campi estivi gratis a bambini di famiglie povere dal 13 giugno al 1 luglio al lido Fortuna. Ma un conto sono le iniziative di questo genere, un conto è esternalizzare la gestione dei nidi pubblici».
Il Mattino