Napoli, Comune: arriva l'ingiunzione per gli arretrati di condominio

Napoli, Comune: arriva l'ingiunzione per gli arretrati di condominio
Un amministratore attento, quando scopre che il palazzo del quale dovrebbe prendersi cura sta cadendo in pezzi, divorato dal degrado e dall'abbandono, usa qualunque mezzo per...

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Un amministratore attento, quando scopre che il palazzo del quale dovrebbe prendersi cura sta cadendo in pezzi, divorato dal degrado e dall'abbandono, usa qualunque mezzo per tentare di salvarlo. E se l'edificio che è chiamato ad amministrare si chiama Palazzo Cavalcanti e rappresenta un pezzo di storia della città, gli sforzi raddoppiano e le battaglie non si esauriscono nemmeno di fronte al più cocciuto dei condomini che ha deciso di non pagare le sue quote: ecco perché l'amministratore di Palazzo Cavalcanti ha dato mandato a un legale di presentare una ingiunzione per recuperare quasi centomila euro di versamenti arretrati.


Sarebbe una storia banale di beghe condominiali se ad essere moroso per quasi centomila euro non fosse il Comune di Napoli. Chi ha già seguito le «puntate precedenti» di questa vicenda forse ha già compreso nel dettaglio ciò di cui stiamo scrivendo. Per chi, invece, non ha un'idea precisa di questa assurda vicenda napoletana, ecco un breve riassunto: all'inizio della scorsa estate il Comune di Napoli nomina un nuovo amministratore per lo storico edificio di via Toledo del quale detiene la maggioranza della proprietà.

Fresco di nomina, l'amministratore Marco Abbate, va a dare uno sguardo ai conti del condominio e scopre che ci sono spaventosi arretrati nelle quote. Scopre, soprattutto, che la voragine nel bilancio è generata dalle morosità di Palazzo San Giacomo. Prova ad attivarsi per chiedere cosa accade, convoca anche qualche riunione con i dirigenti del Comune ma non riesce ad ottenere molto, solo promesse.
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Il Mattino