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Napoli dedica una scalinata a Fabrizia Ramondino, scomparsa nel 2008. Da oggi la rampa di scale di via Pontecorvo, nel cuore della città, sarà intotala alla scrittrice tanto ammirata in Italia e non solo anche per il suo impegno e la sua militanza politica in difesa degli 'ultimi'. Commossa e partecipata la cerimonia di scopertura della targa, voluta dal Comune di Napoli su impulso dell’assessore alle Pari opportunità Francesca Menna e l’Assessora Clemente, che ha anche la delega alla Toponomastica. Tanti i volti noti del panorama artistico e culturale partenopeo, tra cui Angelo Curti di Teatri Uniti e il regista Mario Martone, che ha sottolineato come la scelta del luogo sia «così evocativa del mondo Fabrizia, si tratta di una scala, un passaggio, non un approdo ma un transito. Poche cose possono definire il lavoro della Ramondino come la parola transito».
«Sono molto contenta e ringrazio la città di Napoli, il sindaco de Magistris, e gli assessori che hanno reso tutto questo possibile – ha detto Livia Pizzi, figlia della scrittrice - Questo è un quartiere della città a cui sono molto legata e penso che oggi Fabrizia si sarebbe fatta molte risate.
Per il primo cittadino di Napoli Luigi de Magistris quella di oggi è stata «una bella giornata, c’è stata una forte emozione, un riconoscimento sentito e dovuto a una grande interprete di Napoli, una scrittrice e donna di cultura impegnata sempre per i più fragili, i più deboli e i più sensibili a livello internazionale. Una donna di Napoli soprattutto perché ha sempre lottato contro le ingiustizie». «Fabrizia Ramondino - ha dichiarato invece l’assessore Menna - rappresenta una delle più raffinate esponenti della cultura del 900; con il suo sguardo capace di interpretare la realtà leggendone le più sottili sfumature, ha saputo rappresentare Napoli e le sue innumerevoli contraddizioni inserendola in un quadro più ampio, come espressione concreta di un “modo di stare al mondo” dell’essere umano». Alla cerimonia hanno preso parte anche Fatima Mahfud, rappresentante del fronte Polisario e Paola Nitido, che ha curato uno studio sul tutto il patrimonio intellettuale prodotto dalla scrittrice.
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