Domani faccia a faccia a Palazzo San Giacomo tra Comune e Consorzio Cr8 che ha chiesto il pignoramento di 120 milioni dei conti del Comune per un debito che risale al terremoto...
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Sullo sfondo crescono i debiti fuori bilancio arrivati, sintomo delle difficoltà di gestione, a quota 51 milioni - siamo ancora a quelli del 2015 a giorni arriveranno anche quelli del primo semestre del 2016 - che non lasciano dormire sonni tranquilli. Torniamo alla vicenda Cr8, quella di domani sarà una giornata importante perché i rappresentanti del Consorzio incontreranno a Palazzo San Giacomo i tecnici dell’Avvocatura del Comune e l’assessore alle Finanze Salvatore Palma. Si tratta dell’immediata vigilia di un altro appuntamento, quello in Tribunale del giorno 9, quando i giudici si dovranno esprimere sull’opposizione al pignoramento fatta dai legali dell’Ente.
Insomma, un vertice in Comune accettato da quelli del Consorzio subito prima del verdetto del Tribunale, potrebbe significare anche che forse è stata individuata una strada da percorrere insieme per non mandare Palazzo San Giacomo in default. Perché il rischio è altissimo in caso di mancato accordo. Una partita che si gioca su un doppio tavolo, e quello più importante è romano a Palazzo Chigi. Ancora qualche cifra per capire come stanno le cose: il debito - come detto risale al 1980 da quell’anno fino al 1996, quando c’è stata la gestione commissariale per il dopo terremoto, quella parta di debito sarebbe a carico dello Stato. Il debito ammonta in realtà a 85 milioni si arriva a 120 perché quando c’è il pignoramento si applica una penale del 50% all’intera somma. Dal 1996 la gestione è passata ai Comuni e Palazzo san Giacomo - secondo i calcoli fatti - dovrebbe dare di parte sua poco meno di 9 milioni. A gelare le aspettative del Comune c’è stata una dichiarazione del ministro Padoan di martedì. «Non esiste un debito certo in capo allo Stato - ha detto Padoan - Sono in corso approfondimenti da parte del Comune di Napoli e della presidenza del Consiglio».
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Il Mattino