Napoli, contromano in Tangenziale nuovo processo per il dj Mormile

Napoli, contromano in Tangenziale nuovo processo per il dj Mormile
Nuovo processo per Nello Mormile, il dj trentenne che guidò contromano in Tangenziale causando l'incidente in cui persero la vita la fidanzata Livia Barbato e...

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Nuovo processo per Nello Mormile, il dj trentenne che guidò contromano in Tangenziale causando l'incidente in cui persero la vita la fidanzata Livia Barbato e l'automobilista Aniello Miranda. È il processo dinanzi ai giudici della Corte di Assise d'appello che comincerà a dicembre. Mormile, che è detenuto, spera in una diversa valutazione dell'entità della pena che tenga conto anche delle motivazioni della difesa, della tesi dell'incidente non voluto né cercato, ma causato dallo stato confusionale di lui per gli alcolici bevuti durante la serata. Il caso è quello della manovra killer in Tangenziale. Era la notte del 25 luglio del 2015. Nello e Livia entrano in macchina tenendosi per mano, lei si siede sul sedile posteriore e lui è alla guida. Improvvisamente, nei pressi dello svincolo di Agnano, l'auto compie una inversione a U e comincia un folle viaggio contromano.


Un viaggio di sei chilometri ripreso dalle telecamere della Tangenziale, durante il quale Mormile non fa nulla per interrompere la guida pericolosa. Intorno a lui ci sono clacson che suonano e lampeggianti che gli segnalano il pericolo ma lui va dritto fino a scontrarsi frontalmente con l'auto di Aniello Miranda, un imprenditore 48enne che a quell'ora dell'alba è in viaggio per lavoro. Miranda e Livia muoiono, Mormile se la caverà con qualche ferita. Ai primi soccorritori dirà di aver fatto una «cazzata». In primo grado, con rito abbreviato, è stato condannato a 20 anni di carcere. Per il giudice Rosa Ruggiero quella guida folle fu «cosciente e volontaria» e la possibilità di conseguenze negative in caso di collisione con altre auto «consapevolmente accettata». Ora toccherà ai giudici dell'Appello valutare il caso. C'è già un calendario, il processo si chiuderà in quattro udienze, prima di Natale il verdetto. Mormile è difeso dagli avvocati Gaetano Baccari e Gaetano Porto. La famiglia di Livia, costituitasi parte civile, è rappresentata dall'avvocato Andrea Raguzzino.

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Il Mattino