Operazione Big Sick, la Corte d'appello assolve D'Alterio dall'accusa di camorra

Operazione Big Sick, la Corte d'appello assolve D'Alterio dall'accusa di camorra
La terza sezione penale della Corte d'appello di Napoli ha condannato a un anno e quattro mesi, pena sospesa, per truffa finanziaria Giuseppe D'Alterio e lo hanno invece...

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La terza sezione penale della Corte d'appello di Napoli ha condannato a un anno e quattro mesi, pena sospesa, per truffa finanziaria Giuseppe D'Alterio e lo hanno invece assolto dall'accusa di associazione mafiosa di stampo camorristico, per non avere commesso il fatto, e dal reato di intestazione fittizia di beni, perché il fatto non costituisce reato.


L'uomo, difeso dagli avvocati Giuseppe Lipera del Foro di Catania ed Armida Decina del Foro di Roma, in primo grado, col rito abbreviato, arrestato nel 2016 nell'ambito dell'operazione Big Sick, era stato condannato dal Gip di Napoli, Claudio Marcopido, a dieci anni di reclusione

La Corte d'appello di Napoli ha inoltre assolto da tutti i reati di truffa contestati Isabella Damiano, moglie di D'Alterio. In primo grado era stata condannata a due anni e sei mesi di reclusione. I giudici, disattendendo la richiesta avanzata dalla Procura generale, hanno anche revocato a D'Alterio la doppia misura coercitiva del divieto di dimora in Campania e dell'obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziario.

«La decisione della Corte d'Appello di Napoli - afferma l'avvocato Lipera nel rendere nota la sentenza - è un atto di giustizia nei confronti di due soggetti che rischiavano di subire un clamoroso errore giudiziario. Un plauso alla Corte partenopea che, lette le carte del processo, ha avuto il coraggio di ribaltare una condanna a dieci anni di reclusione e di affermare che D'Alterio non è un camorrista». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino