Napoli, ucciso dal cornicione in Galleria: ignorati 10 anni di Sos

Napoli, ucciso dal cornicione in Galleria: ignorati 10 anni di Sos
Almeno dieci anni di «fonogrammi urgentissimi» da parte dei vigili del fuoco, di «transennamenti» d’urgenza disposti del Comune, di diffide ai privati ad eliminare ogni...

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Almeno dieci anni di «fonogrammi urgentissimi» da parte dei vigili del fuoco, di «transennamenti» d’urgenza disposti del Comune, di diffide ai privati ad eliminare ogni genere di pericolo: e di immancabili certificati di «cessato pericolo», tanto per mettere le cose apposto.




Dieci anni di carte che raccontano la storia di un’emergenza evidente e conosciuta - quella della manutenzione della facciata esterna della Galleria - e di un ping pong serrato tra pubblico e privato per stabilire chi dovesse evitare il crollo di calcinacci dalla facciata della Galleria napoletana.



Eccolo il retroscena della morte di Salvatore Giordano, studente 14enne, ucciso lo scorso cinque luglio dal crollo di stucchi della Galleria lungo il passeggio di via Toledo, in seguito a un evento tutt’altro che «imprevisto».



Almeno sette crolli di calcinacci in nove anni, secondo le stime tracciate dai carabinieri del comando provinciale agli ordini del comandante Antonio De Vita e dagli uomini della polizia municipale. Brutta storia quella della morte di «Sasi», su cui oggi c’è un punto fermo: in questi giorni, è stata resa pubblica la consulenza di Nicola Augenti, nelle vesti di perito della Procura.



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