Le Vele di Scampia, quei palazzoni di cemento che a breve scompariranno, sono al centro di un documentario che intende descriverne la vita quotidiana oltre la cronaca nera....
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«Dopo le vele si potrà costruire una Scampia nuova», affermano Omero e Lorenzo, «di quel passato resterà solo il ricordo. Questo è il nostro film ed intendiamo comunicare che in questo quartiere non ci sono solo camorra e malavita. Le vele sono anche accoglienza ed umanità e rappresentano la voglia della gente onesta di combattere per un futuro lontano dal degrado». Proprio con questo spirito nasce trentasei anni fai il comitato vele da cui hanno tratto ispirazione gli autori e produttori del film.
«La nostra intenzione è quella di scardinare alcuni forti pregiudizi su Scampia e sulle vele» dichiara il produttore Gianluca Arcopinto che, con il coautore e regista Walter De Majo ha realizzato il lungometraggio insieme con Giovanni Dota, Elio Di Pace e Matteo Pedicini. «L’immagine nel mondo di questo quartiere purtroppo è sempre la stessa e questo anche grazie ad alcuni prodotti realizzati per il cinema e la televisione. Chi ha conosciuto la vita dei criminali portati in scena adesso deve conoscere anche la realtà di Lorenzo, Omero, Massimo, Patrizia, gli occupanti delle Vele. Noi non vogliamo cambiare le cose o mostrarle in modo diverso da quelle che sono. Vogliamo solo narrare i fatti per come realmente si svolgono ogni giorno all’interno di questi palazzi. Il resto poi sarà fatto da chi ha le competenze e la responsabilità di gestire questa realtà. Ora è il momento di guardare oltre le fiction e conoscere la quotidianità delle Vele e del quartiere di Scampia».
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Il Mattino