Danila, il gol più bello: dall'intervento al cuore al ritorno in campo

Danila, il gol più bello: dall'intervento al cuore al ritorno in campo
«I'm a survivor. I'm not gon' give up». Letteralmente: «Sono una sopravvissuta. Non mi arrenderò»: parole e musica di Danila Zazzera, 23...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«I'm a survivor. I'm not gon' give up». Letteralmente: «Sono una sopravvissuta. Non mi arrenderò»: parole e musica di Danila Zazzera, 23 anni, nata a Napoli, esterno d'attacco della Fiorentina femminile. Tutto normale se solo a luglio scorso non le avessero diagnosticato una malattia congenita al cuore. «A coronaria quasi chiusa», racconta la madre Alessia Angelino, napoletana anche lei. «È stato un fulmine a ciel sereno: una notizia che ci ha sconvolto. Perché Danila gioca a calcio da sempre e nelle varie visite mediche non era mai emerso il problema». Poi è la Fiorentina si è accorta della malattia ed è iniziato subito l'iter che ha portato all'operazione a cuore aperto di ottobre. 

«Abbiamo affrontato la cosa un passo alla volta. All'inizio non pensavo a un intervento così invasivo e rischioso, ma poi grazie alla sinergia tra Firenze, Roma e Milano abbiamo capito e ci siamo fatti forza». L'operazione è avvenuta a Milano l'8 ottobre e da quel momento è iniziata la corsa contro il tempo. Non si è arresa un attimo. Da napoletana vera. È nata a Napoli 23 anni fa, mentre sua madre era in città per studiare ingegneria alla Federico II. Poi si è trasferita a Milano - la città del papà - insieme al resto della famiglia. Ma il legame con Napoli non si è mai spezzato. Rappresenta un punto di riferimento per Danila che ha qui ancora tutta la famiglia materna: i cugini, gli zii, un amore grande che la porta a tornare quanto più spesso è possibile. Anche se la sua vita è altrove, cioè a Firenze, dove gioca fin da quando aveva 18 anni. «Il calcio è sempre stata la sua vita», spiega mamma Alessia. «Strano ma vero, perché in casa siamo tutti appassionati di altro. I fratelli praticano altri sport, a suo padre piacciono i motori». Insomma, il pallone è iniziato a rotolare in maniera del tutto incondizionata e inattesa nella vita di Danila, ma non ha alcuna intenzione di stopparsi adesso. Perché dopo l'operazione e la riabilitazione, è arrivato anche il momento del ritorno in campo. «Tornare a giocare sarebbe stato difficile, a tratti impossibile, tanti dicevano che dopo queste operazioni pochi ce l'avrebbero fatta. È stata un'avventura lunga, a tratti estenuante, difficile, tormentata. Tante volte ho pensato di non potercela fare, ma oggi sono fiera ed orgogliosa di poter dire di avercela fatta, di essere idonea», ha scritto la stessa Danila in un bellissimo post su Instagram nei giorni scorsi. Immancabili i ringraziamenti alla Fiorentina, allo staff medico, alle compagne, ai dottori che hanno seguito tutto il suo percorso durato 10 mesi. «Immensamente onorata di essere il quarto atleta italiano, e la prima donna ad ottenere l'idoneità. Ci vediamo in campo». Appuntamento già fissato, visto che in settimana sono anche ripresi gli allenamenti in campo con il resto della squadra. Paura alle spalle, per fare posto alla tanta voglia di vivere e di giocare a calcio. Con un cuore che batte di nuovo a tutta forza. «Danila è caparbia: si è alzata dal letto il giorno dopo l'operazione e dopo cinque era già fuori dall'ospedale», racconta ancora la mamma con un pizzico di orgoglio e un'immensa felicità. Il destino ci ha messo del suo, perché proprio nella città e nella squadra che ha vissuto la tragedia della morte di Davide Astori nel marzo 2018 per un arresto cardiaco, dopo 3 anni si è avverato un piccolo grande miracolo dello sport e della medicina. «Danila era già alla Fiorentina quando c'è stato il caso di Astori e ricordo ancora il dolore di quei giorni». Ma ora la storia da Danila Zazzera potrà dare un briciolo di speranza a tutti gli sportivi e non solo. Tra i tantissimi tatuaggi che porta sul corpo ce ne è uno sul braccio sinistro «Per aspera ad astra», attraverso le asperità sino alle stelle, perché Danila è una sopravvissuta non si arrenderà e raggiungerà le stelle in campo. Con uno sguardo alla sua Napoli. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino