Più agenti in strada e uno sforzo sulla videosorveglianza. Dopo la sparatoria da Far West avvenuta ieri in pieno centro storico, le istituzioni locali si muovono. Lo fanno...
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Il sindaco Luigi de Magistris si dice sollevato dal fatto che la bambina ferita stia bene, ma avverte: «Quello che è accaduto non deve più succedere. Lo Stato, il governo, il prefetto e le articolazioni istituzionali devono immediatamente mettere in campo tutte le azioni per individuare i responsabili e fare in modo che episodi del genere non si verifichino più». Per l'ex pm «Napoli non vuole chinare la testa di fronte alla criminalità, anzi i napoletani hanno reagito e stanno fornendo un grandissimo contributo per il riscatto morale, popolare, civile e culturale della città. Non possiamo permettere ad un manipolo di delinquenti - dice il sindaco a Televomero - di condizionare in modo evidente un mercato come quello della Maddalena».
Da qui l'appello del primo cittadino: «Ci affidiamo alla competenza, alla professionalità e all'abnegazione delle forze dell'ordine perché individuino i responsabili e al prefetto affinché faccia arrivare forte e chiaro al governo il nostro messaggio: le forze dell'ordine sono presenti, fanno un lavoro importante e stanno aiutando Napoli e i suoi abitanti a scrivere pagine molto belle ma evidentemente non basta. Abbiamo bisogno di più donne, uomini e mezzi e di una maggiore rapidità nell'individuazione dei responsabili nonché nella risposta di tutte le articolazioni dello Stato, magistratura compresa».
Quanto alla videosorveglianza, osserva: «È stata enormemente rafforzata. In città non c'è nessuna emergenza sicurezza, anzi negli ultimi mesi si assiste anche ad un calo dei reati. Naturalmente non intendo certo ridimensionare quanto accaduto. Ribadisco che si tratta di un fatto molto grave». Peraltro, ironia della sorte, poche ore dopo la sparatoria de Magistris e l'assessore alla Legalità Alessandra Clemente insediavano a Palazzo San Giacomo il comitato dei garanti, una sorta di task force di professionisti che opererà a titolo gratuito e che avrà il compito di studiare il fenomeno della camorra anche attraverso sinergie e collaborazioni con il mondo universitario e con chi vive quotidianamente in trincea. Del comitato, presieduto dal giornalista Sandro Ruotolo, sotto scorta dopo aver firmato tante inchieste sulla criminalità organizzata, fanno parte l'avvocato Claudio Botti, lo sceneggiatore Maurizio Braucci, il giornalista de Il Mattino Gigi Di Fiore, il docente universitario Giuseppe Ferraro, il saggista Isaia Sales e Susy Cimminiello, sorella di Gianluca, vittima innocente della camorra. Non la pensa invece come de Magistris, pur facendo parte della sua area politica, il presidente della Municipalità San Lorenzo-Vicaria-Poggioreale Giampiero Perrella, secondo cui l'emergenza sicurezza in città esiste, tanto che sollecita «la convocazione urgente di un tavolo in Prefettura sulla sicurezza e l'ordine pubblico per l'area compresa tra Porta Capuana e piazza Garibaldi.
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Il Mattino