Napoli, lo strappo di de Magistris: il sindaco snobba il centenario degli industriali

Napoli, lo strappo di de Magistris: il sindaco snobba il centenario degli industriali
Ci si interroga in queste ore dentro e fuori i confini arancioni - e comunque fra alleati - perché si dialoga con i Movimenti e non con gli industriali? Qualcuno mastica...

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Ci si interroga in queste ore dentro e fuori i confini arancioni - e comunque fra alleati - perché si dialoga con i Movimenti e non con gli industriali? Qualcuno mastica amaro in chiaro disaccordo e vorrebbe un dialogo con tutte le fasce sociali, altri si dicono d’accordo con questa linea per ossequio al Capo più che per reale convinzione, altri ancora sostengono che «quelli la, gli industriali, sono la destra». È difficile stabilire il confine macchiettistico della risposta da chi brandisce quotidianamente la parola rivoluzione. Che si sa, è il ribaltamento dei rapporti sociali, mentre a Palazzo San Giacomo - se rivoluzione c’è stata - è solo elettorale. Gli industriali invece sono un pezzo importantissimo della società napoletana.


Eppure in queste ore in Comune funziona proprio così: il sindaco Luigi de Magistris diserterà la celebrazione di oggi del Centenario dell’Unione Industriali a Città della Scienza dove si parlerà «delle vie dello sviluppo». De Magistris ha spedito a Città della Scienza il suo fidato vicesindaco Raffaele Del Giudice. Il sindaco è impegnato nella stessa ora, le 11,30 in una conferenza stampa dove sarà presentato in sala giunta il Maggio dei monumenti dedicato a Totò, il principe della risata. Al suo fianco l’assessore alla Cultura Nino Daniela e Daniela Villani con delega alla Qualità della vita. Due che - detto per inciso - nel prossimo rimpasto di giunta potrebbero anche salutare.

Chissà l’ex pm con quale criterio ha stabilito le sue priorità, atteso che la conferenza stampa poteva essere anticipata o posticipata di qualche ora e prendere parte ad entrambe le celebrazioni. Certo è che oggi a Bagnoli - tra gli altri - c’è il ministro per il Sud Claudio De Vincenti, al quale le richieste del Comune - legittime - di perorare le cause di Napoli come la questione del debito del commissariamento rifiuti e del Cr8 oltre 200 milioni sono quotidiane. Lo stesso De Vincenti non più di un paio di settimane fa è stato fianco a fianco con De Magistris in Prefettura per fare il punto sul Patto per Napoli - 308 milioni dello Stato - felicitandosi con l’ex pm per i passi in avanti fatti. De Vincenti in quella sede ha invitato tutti i rappresentanti delle Istituzioni a mettere da parte tutte le questioni politiche e personali «e fare di tutto per andare incontro ai bisogni dei cittadini».

Il riferimento al presidente della Regione Vincenzo De Luca e ai dissidi fra Comune e Regione fu chiaro. E oggi De Luca è annunciato (ma assante per influenza), il sindaco no, magari sarebbe stata l’occasione per riallacciare un dialogo pur tra differenze inconciliabili. Può il sindaco della terza città d’Italia, per sua stessa ammissione a un passo dal dissesto finanziario, permettersi di snobbare simili appuntamenti? Occasioni speciali per chiedere al governo di mettere sempre più Napoli al centro delle politiche nazionali? Sarebbe interessante sapere come il ministro leggerà questa assenza del numero uno del Comune. 


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