De Magistris lancia il manifesto per il voto: «Modello Napoli», ma è polemica

De Magistris lancia il manifesto per il voto: «Modello Napoli», ma è polemica
Tra una patrimoniale di bertinottiana memoria, l'ambientalismo green ed il benecomunismo, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha lanciato il suo manifesto politico da...

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Tra una patrimoniale di bertinottiana memoria, l'ambientalismo green ed il benecomunismo, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha lanciato il suo manifesto politico da candidato premier. Di lunedì, su facebook, come di consueto. A poche ore dal discorso di Conte che potrebbe sancire la fine del governo giallo-verde. Ma il primo cittadino, pur candidato a tutto - prima le Europee, poi le Regionali dell'anno prossimo ed ora le Politiche eventuali - non sente profumo di ritorno alle urne.

 
«Si ipotizza all'orizzonte niente di meno che un nuovo matrimonio tra 5S e Pd: si erano tanto odiati, schifati e diffamati a vicenda, ma ora si ameranno perché il Paese ha bisogno di loro. Così passeremo al secondo capolavoro politico di Di Maio (dopo aver fatto crescere Salvini, ndr), quello di riesumare Matteo Renzi. Se qualcuno si trova nella fase della sepoltura politica vada da Di Maio che pare abbia delle sorprendenti doti taumaturgiche», l'accusa al capo politico dei pentastellati con cui non è mai nato un feeling a differenza di Roberto Fico.

«Qualsiasi maggioranza verrà prodotta in questo Parlamento avrà talmente tante contraddizioni che spianerà la strada al peggior salvinismo di ritorno e, quindi, alle destre più eversive e violente. Allora cominciamo a mettere a terra un programma su cui costruire alleanze prima del voto», ha aggiunto autoproponendosi quindi come potenziale - almeno secondo lui stesso - competitor di Salvini. Per candidarsi, serve un programma. «Le prime tre leggi che approveremo» riguardano l'acqua pubblica italiana, il cambiamento climatico, i beni comuni. In nome del modello Napoli. Poi, clausole sociali dei disoccupati, grande piano di assunzione di giovani nella pubblica amministrazione, rafforzare il potere diffuso della magistratura, misure fiscali immediate e straordinarie per tassare rendite finanziarie e immobiliari eccessive in maniera da finanziare un piano straordinario per garantire la casa. «Nulla è impossibile se si opera con amore per le nostre terre», l'anelito finale.


Chi starebbe con de Magistris non è affatto chiaro. Grillini disillusi, dem delusi, residui di sinistra? Chi lo avversa da varie parti gli ha ricordato i fallimenti da sindaco. La deputata dem Valeria Valente li ha elencati. «Ha trasformato una spa in azienda speciale per incamerare risorse, quindi nessuna acqua pubblica. Aspettiamo il 70 per cento di differenziata, vediamo come sono ridotti i parchi, ha disperso i 30 milioni per il progetto Sirena che lui ha fatto morire, la distribuzione di servizi di pubblica utilità non è stata fatta. Ha soltanto un'esigenza, trovare una via di d'uscita ma certo non lo fa come modello positivo». Nino Simeone, consigliere comunale di Agorà sempre molto critico, invita il sindaco al realismo. «Le nostre priorità devono essere Napoli e la sua periferia. Le crisi di cui dovremmo occuparci adesso sono prioritariamente quella dei rifiuti. In termini di opportunità politica, ben venga l'apertura di Luigi ad una alleanza politica ampia: se magari fosse stata costruita prima non avrebbe isolato in questi anni politicamente la nostra città ed avrebbe consentito, già alle elezioni europee, di vedere qualche risultato». Paolo Russo, coordinatore della Grande Napoli per Fi, sceglie il sarcasmo: «Il caldo di questi giorni ha mietuto un'altra vittima: de Magistris. Vuole esportare i suoi successi in giro per l'Italia e forse per l'universo. Gli ricorderei via Marina da tre anni semichiusa al traffico e la raccolta differenziata da prefisso telefonico». Il consigliere comunale leghista Vincenzo Moretto ha attaccato: «Lascia i bilanci in rosso con una cifra raddoppiata rispetto a quella ereditata, la differenziata sotto il 30% ed i rifiuti navigano sulle navi con costi esorbitanti portando le tasse al massimo: non si potrebbe candidare nemmeno a condurre un condominio. Quanto alla Lega, il candidato sarà un leghista napoletano con curriculum indiscusso». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino