«Con l'abbattimento delle Vele si distrugge la politica della ghettizzazione, dei quartieri dormitori, delle gabbie di cemento che hanno, poi, prodotto grande disagio...
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«Si è riflettuto che, dopo la caduta del muro di Berlino, a Napoli si realizza, nel 2017, la più imponente opera pubblica europea di riqualificazione delle periferie - dice il sindaco - L'aspetto più bello e unico, almeno in Italia, è che il progetto porta tre firme: Comune di Napoli, Università Federico II di Napoli e Comitato Vele». «Gli abitanti delle Vele sono protagonisti attivi del progetto, hanno disegnato il loro futuro - sottolinea - Nulla è calato dall'alto. Un nuovo rapporto tra spazio urbano e persone. Non mura che mortificano esistenze, ma spazi che accrescono la vitalità».
«Nelle Vele abbiamo trovato degrado estremo, ma anche estrema centralità umana nutrita da un'immensa voglia di riscatto - aggiunge - Le lotte popolari del Comitato Vele e degli abitanti hanno consolidato la nuova visione politica». «Si abbattono le mura del blocco sociale per dare centralità alle periferie - prosegue - Laddove si abbatte si costruiranno alloggi degni, sedi istituzionali, centri di formazione ed istruzione, luoghi di produzione economica, impianti sportivi e parchi».
«Insomma la città dimostra che si può passare dalla politica delle mura urbane e sociali alla politica degli spazi liberati.
Il Mattino