«Con un colpo di mano che non trova alcuna giustificazione, l'Arpac decide di infischiarsene del monitoraggio dell'aria in una zona ad elevato rischio di...
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«Un'altra riprova - sottolinea Muscarà - di come un'azienda fondamentale come l'Arpac venga gestita senza alcuna visione né programmazione. Nei giorni scorsi, alla luce delle nostre denunce, abbiamo avuto conferma di come l'unico vero interesse negli ultimi anni della dirigenza Arpac sia stato quello di incrementare in maniera esponenziale i propri stipendi, approvando per se stessi adeguamenti contrattuali per un totale di oltre 60 milioni con una procedura illegittima. Somma che dovranno restituire fino all'ultimo centesimo. Parliamo della stessa governance che sposta centraline da un territorio a un altro, senza alcuna programmazione, lasciando sguarnite aree sensibili e dove è alto il rischio di un'impennata dei valori di inquinamento dell'aria». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino