Napoli. «Napulitano doc» A lezione di dialetto

Napoli. «Napulitano doc» A lezione di dialetto
La festa è giovane, i festeggiati decisamente più antichi. È infatti alla sua quarta edizione la “Giornata nazionale del dialetto e delle lingue...

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La festa è giovane, i festeggiati decisamente più antichi. È infatti alla sua quarta edizione la “Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali”, che si celebra oggi in tutta Italia e ha ovviamente lo scopo di tutelare e anzi diffondere la conoscenza delle parlate tradizionali; di farne comprendere l’importanza e la vitalità anche nella nostra società odierna. Del resto, lo chef Antonino Cannavacciuolo ha dichiarato in una recente intervista di parlare italiano traducendolo dal napoletano (lingua in cui dice di pensare e sognare); insomma, di parlare italiano come un altro italiano parla l’inglese.



E allora, un modo – anche se non legato direttamente alla giornata di oggi né a questa limitato (ma pronto a partire a brevissimo) – per rendere omaggio alla nostra lingua naturale, può essere quello di conoscerla meglio. Il mezzo lo offre il “Corso di napolitano” (scritto così, per precisa scelta dei suoi autori) che si tiene a partire da questo mese negli spazi di Palazzo Venezia (in via Benedetto Croce 19, telefono 081/5528739), e è organizzato e tenuto dall’associazione “Lazzari e briganti. La banda del principe” (che si può contattare invece alla mail lazzaribriganti@gmail.com). Ma come si apprenderà il napoletano, con tutte le sue regole, le sue eccezioni, le sue curiosità? Le lezioni, che sono a cura di Davide Brandi e Giuseppe Mellino, si presentano piuttosto vivaci – a partire dal fatto che gli incontri a palazzo Venezia includono anche un aperitivo.


Ma entriamo almeno in parte nei dettagli: si comincia dunque dalle origini della lingua e se ne attraversa la storia, per poi passare alle questioni più tecniche (come la grammatica) e finire con la letteratura. Ovviamente, le sedute non si limiteranno alla teoria, e i partecipanti saranno invitati a misurarsi con la pratica: ci saranno anche le esercitazioni di scrittura, che seguiranno le schede didattiche per tema – sull’articolo, ad esempio, e ancora sull’aggettivo o sul verbo. Il corso è composto da dieci lezioni settimanali, e al termine si riceverà – dalle mani di un personaggio dello spettacolo o delle istituzioni cittadine – l’attestato di “Napulitana/o doc”; titolo con la sua dose di ironia, certamente, ma che si spera aiuti a scongiurare una serie di orrori assai frequenti nella trascrizione del dialetto nostrano. Tra l’altro, per i turisti o gli stranieri che vivono qui, l’associazione “Lazzari e briganti”, che si dedica a diverse attività di recupero del territorio e di divulgazione delle sue tradizioni, tiene anche corsi di napoletano dall’inglese.
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Il Mattino