«La didattica online? I ragazzi l'hanno presa pensando, ok tanto ci promuovono tutti. Io insegno alle superiori a Scampia, lì la dispersione scolastica è...
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Tamponare per la maggior parte degli studenti, ma ci sono anche quelli per i quali questo è l'ultimo anno di scuola. «Sulla maturità - spiega Crispino - i ragazzi si trovano in stato confusionale. Non hanno idea di come affrontarlo, sia da un punto di vista didattico, sia dal punto di vista della sicurezza. Ci sono dubbi sull'andare in classe, sulla misurazione della temperatura, le norme sul covid19 sono poche chiare. I ragazzi e le famiglie hanno paura». Anche per i più piccoli l'avventura della scuola online è stata durissima, aggravata spesso dalla presenza dei genitori accanto al bambino, con mamme, denunciano le maestre, pronte a suggerire dall'altra parte dello schermo o che intervenivano quando un insegnante sgridava online un alunno. «Nella scuola dell'infanzia - spiega Maria Rosaria Savio, maestra precaria - il filo conduttore è l'empatia, e con la didattica a distanza si è conservato solo il contatto visivo con i bimbi. Alla Primaria abbiamo fatto attività ma è una didattica d'emergenza, per i bambini è stata molto penalizzante e spesso c'era l'intervento del genitore quando fai le domande, quindi anche una valutazione dell'alunno diventa difficile». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino