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Da un lato un parco pronto per l’inaugurazione, dall'altro una discarica a cielo aperto. Accade a Barra, quartiere nella zona orientale di Napoli, dove un'area attrezzata è da tempo usata come luogo per sversare illecitamente ogni tipo di rifiuto. Resta così negata ai residenti del popoloso quartiere di Napoli Est, specie ai giovani per i quali sono sempre meno gli spazi per giocare e crescere in sicurezza.
Si tratta dei ventimila metri quadrati posti a ridosso del parco di Villa Letizia. Ai vecchi cumuli di "monnezza" - consumati dalle intemperie e da diversi roghi - si aggiungono i rifiuti abbandonati più di recente. Diversi quintali di guaine e resti di lavori edili occupano il lungo viale dell'ex parchetto caratterizzato da un campetto, devastato e pericoloso, e da diverse grandi aiuole in cui il verde è cresciuto così tanto da aver ricoperto il materiale bruciato dai delinquenti. Scomparsi il gazebo in legno, forse consumato dalle fiamme, le panchine e i cancelli. Non c'è traccia nemmeno delle barriere poste per bloccare gli "sversatori seriali".
Tra i rifiuti si notano diverse carcasse di veicoli, come quella di una Smart. Pezzi tagliati di altri abitacoli e alcuni motorini sono sparsi in più punti dell'area comunale che è separata, da un muro di pietre in tufo, dal parco di Villa Letizia che, entro fine mese, dovrebbe essere riaperto al pubblico dopo dieci anni di degrado e abbandono dopo i lavori di riqualificazione.
Mentre si lavora al decoro e alla bellezza del parco davanti la villa vesuviana, nessuna soluzione è stata trovata per fermare lo sversamento dell’area accanto che, nei lustri scorsi, accoglieva i terremotati in diverse strutture temporanee.
La bonifica dai rifiuti potrebbe essere il primo passo per recuperare questo anonimo parchetto di Barra per il quale erano state avanzate alcune idee - farne spazi sportivi per associazioni o un’area mercatale - che non sono mai state concretizzate. L’abbandono ha, purtroppo, favorito i delinquenti che ogni giorno continuano a portare rifiuti di cui liberarsi. Così ogni cumulo rende più difficile la possibilità di farlo rivivere con l’entusiasmo dei residenti.
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