Nessuna intenzione di creare «un esempio negativo su Napoli», che è stata citata «unicamente in qualità di benchmark nazionale per quanto riguarda...
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«Pur nella più assoluta buona fede - spiega una nota l'unità sanitaria scaligera - al fine di evitare ulteriori strumentalizzazioni la Direzione dell'Ulss 9 ha comunque deciso di sostituire e aggiornare il modulo in questione, che è stato già rimosso dal sito internet aziendale, e si scusa con quanti possano essersi risentiti per l'accaduto».
Il primario di Radiologia dell'Ulss veronese, saputo della polemica, si è scusato «per il fraintendimento», e si è messo in contatto col collega dell'ospedale Cardarelli, «ben noto a Verona, per spiegare di persona quanto accaduto, ribadendo che l'esempio mal interpretato era solo un riferimento bibliografico ripreso anche da altre realtà sanitarie».
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Eppure le scuse non bastano a Flavia Sorrentino, delegata all'Autonomia del Comune di Napoli e responsabile dello sportello Difendi la città: «Verificheremo la sussistenza della richiesta di risarcimento dei danni di immagine nei confronti di Napoli», fa sapere Sorrentino spiegando che lo sportello «intende proseguire» nonostante oggi siano arrivate le scuse della Ulss 9 Scaligera e il testo «lesivo dell'immagine di Napoli» sia stato eliminato.
«In questi mesi - spiega il consigliere comunale - tanti cittadini, veneti e non, hanno firmato un consenso in cui si specifica che una radiografia può essere pericolosa come un periodo di soggiorno a Napoli. In questo modo sono cresciuti odio e diffidenza e molti avranno cancellato le vacanze. Va dato un esempio forte. Le scuse non bastano», conclude. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino