Napoli, divieto di balneazione per il lungomare a San Giovanni a Teduccio: negati 3 km di mare

Le spiagge aperte soltanto per la tintarella

Napoli, divieto di balneazione per il lungomare a San Giovanni
Niente tuffi nel mare di San Giovanni a Teduccio. Il Comune di Napoli ha confermato il divieto di balneazione per le acque di Napoli Est anche per la prossima stagione estiva. Una...

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Niente tuffi nel mare di San Giovanni a Teduccio. Il Comune di Napoli ha confermato il divieto di balneazione per le acque di Napoli Est anche per la prossima stagione estiva. Una decisione scontata vista la presenza degli scarichi che arrivano a Pietrarsa e nello specchio a ridosso dell'ex depuratore.

Sono due i tratti di costa negati. Uno di 929 metri ai piedi del museo ferroviario che è annualmente monitorato dall'Arpac così da tenere d’occhio il livello di batteri pericolosi: la classificazione resta "scarsa" anche per il 2024 visto lo scarico di vico 2° Marina. Tutt'altra storia per le acque a ridosso dell'ex Corradini fino all'ex impianto di depurazione: 1.776 metri vietati permanentemente: qui Il problema maggiore è il lagno, ossia il collettore Volla, che sfocia proprio al centro di questo lungo tratto. Non l'unico scarico senza depurazione che rovina la qualità delle acque dell'ex quartiere industriale di Napoli Est.

In attesa dei lavori di bonifica del collettore - in stato avanzato come raccontato da Il Mattino nei giorni scorsi - la cittadinanza può godere degli spazi soltanto per una passeggiata o per l’elioterapia. Dopo mesi di stallo, infatti, sono stati ufficialmente riaperti gli arenili che tornano fruibili tranne per due piccole aree risultate contaminate e per le quali si procederà a specifiche attività come previsto dal SIN Napoli Orientale.

Ai lavori di messa in sicurezza degli arenili e di pulizia dei canali si aggiunge l'intervento di rigenerazione urbana proposto dal Comune di Napoli che punta a trasformare il depuratore, fuori uso da anni, in una terrazza panoramica che ricuce il collegamento tra le due grosse spiagge oggi possibile soltanto attraverso il corso principale. Non meno ambiziosa l'idea di recuperare gli spazi dell'ex complesso industriale della Corradini, ormai ridotti a ruderi, per farne un polo attrattivo. Ma per ora residenti e potenziali turisti possono godere soltanto della tintarella e sperare nei progetti di rilancio della costa orientale già promessi da tempo.

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Il Mattino