Fiducia, scetticismo, speranza, paura: sono divisi i tifosi del Napoli all'indomani dell'esonero di Carlo Ancelotti, arrivato a poche ore di distanza dalla qualificazione...
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Napoli, il debutto di Ringhio Starr: urla, carichi e un solo minuto per bere
LOGGETTA E FUORIGROTTA
Zona che vai, parere che trovi. Alla Loggetta, per esempio, rione di ultras e passione calcistica, si incrociano Vincenzo Terracciano e Antonio Ivone che parlano dell'esonero nei pressi di uno dei tanti murales del Napoli: «Ancelotti la sua storia l'ha fatta - dicono - Gattuso vedremo se la farà. Per come è messa la squadra al momento, forse uno come lui è più adatto a gestirla. Per ora Gattuso ha sicuramente fatto la sua storia come calciatore. Se in questi mesi riuscirà a fare bene sulla panchina del Napoli potrebbe restare anche l'anno prossimo. In ogni caso speriamo che porti qui Ibrahimovic, visto che erano compagni di squadra al Milan». Posizione opposta in zona San Paolo: «La colpa della crisi non era solo di Ancelotti - sospira l'avvocato Fausto De Jesu - Molti giocatori andranno via a gennaio, o al massimo a giugno. Non sono tanto convinto di Gattuso, ma magari la sua grinta tornerà utile. Secondo me sarà un traghettatore e andrà via in estate. Io avrei tenuto Ancelotti, esonerarlo dopo il passaggio agli ottavi mi sembra un paradosso». «Che può fare Gattuso? - domanda Ernesto Arenoso del bar Monnalisa di fronte al San Paolo - Credo che la responsabilità di questa situazione sia anche di Edo De Laurentiis, il figlio del presidente, che è entrato in particolari in cui non doveva entrare».
IL CENTRO
Gennaro Esposito, negoziante di via Pessina, sta vendendo in questi giorni molte coperte degli azzurri, «specialmente ai turisti», spiega. Il commercio dei plaid, evidentemente, non risente dell'esonero e della crisi in serie A. «Strano che Ancelotti sia stato cacciato proprio dopo la vittoria - osserva Esposito - Forse la società aveva già un suo piano e voleva consentire a un tecnico così importante un'uscita a testa alta. In ogni caso le scelte del presidente vanno rispettate. Comunque ad Ancelotti altre offerte non mancheranno, per lui si parla già dell'Inghilterra». «A Napoli abbiamo criticato Sarri, quando è arrivato, poi lo abbiamo sacrificato - sottolinea Bruno D'Angelo, acquaiolo dei Quartieri Spagnoli - Ma per esempio Trapattoni, che era un grande tecnico blasonato a livello internazionale, a Cagliari che fine ha fatto? Il suo caso mi ricorda Ancelotti. Credo che qui abbia avuto lo stesso trattamento che ha avuto a Monaco, con la squadra che gli si è messa contro. Forse lo staff tecnico non era all'altezza di una grande squadra, ma serviva per lanciare suo figlio come allenatore. Ha fatto troppo il papà. Poi anche gli arbitri hanno contribuito ad esacerbare gli animi. Il rigore di Mertens alla prima giornata ce lo hanno fatto scontare nelle giornate successive. I calciatori, ovviamente, hanno responsabilità, come dimostra l'azione di Udine in cui tutti si sono fermati».
IL PRESEPE
Siamo sotto Natale e non poteva mancare la statuina. Dopo l'esonero di Ancelotti, il presepe napoletano del 2019 vanta un nuovo personaggio, che da ieri mattina ha iniziato a incuriosire cronisti e turisti a San Gregorio Armeno. Il Gattuso di Genny Di Virgilio è brizzolato e barbuto, indossa jeans e giacca nera con la «N» all'altezza del cuore. «Si chiama Gennaro, anche se non è napoletano - sorride Di Virgilio - E ci affidiamo a lui per finire la stagione nel migliore dei modi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino