Di Scala (Fi): «L'Eav non è azienda Pd, de Gregorio faccia il manager»

Di Scala (Fi): «L'Eav non è azienda Pd, de Gregorio faccia il manager»
«L’entusiasmo politico di Umberto De Gregorio per aver convinto alcuni lavoratori a disattendere le legittime decisioni dei sindacati, discutibili quanto si vuole ma...

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«L’entusiasmo politico di Umberto De Gregorio per aver convinto alcuni lavoratori a disattendere le legittime decisioni dei sindacati, discutibili quanto si vuole ma legittime, appare davvero smodato e fuori luogo: l’Eav non è un’azienda del Pd».


Lo afferma la consigliera regionale di Forza Italia Maria Grazia Di Scala, Consigliera Segretaria della Commissione Trasporti della regione Campania.
«Vale la pena di ricordare, - aggiunge Di Scala – che in tutte le regioni italiane il trasporto pubblico funziona sempre, anche nei giorni festivi e che è questa la normalità. Non certo l’aver rimediato con un paio di corse su ferro creando peraltro mille disagi ai turisti costretti a viaggiare come sardine».

«Comprendiamo la passione per la politica ma a questo punto De Gregorio scelga: lasci un mestiere che interpreta in maniera a dir poco approssimativa e per giunta in maniera poco professionale, e si dedichi al partito a tempo pieno. Pubblicizzando con i social, a lui assai cari, il suo 'non operato'. E può darsi che le sue esperienze politiche future saranno migliori di quelle pregresse», conclude l’esponente di Forza Itala.

Immediata la repica del manager: 
«Non ho mai dichiarato che Eav è l'azienda di un partito. Al contrario, sono attentissimo a tenere fuori da Eav ogni tipo di influenza politica. Sfido chiunque a  dimostrare il contrario. Non saprei dire se prima del mio arrivo fosse così. Nell'intervista rilasciata oggi al quotidiano il Mattino evidenzio soltanto la unità di intenti che esiste con il governo e la maggioranza in Regione. È vero, come osserva qualcuno, che il trasporto pubblico locale funziona sempre, anche nel giorno di Pasqua, nelle altre regioni; ma sino a ieri in Campania non era così. Strano che quel 'qualcuno' se ne accorga solo oggi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino