Napoli, ecco la «Casa Comune» per i ragazzi affetti da autismo: «Nascerà in un bene confiscato»

Lo spazio di inclusione in un appartamento di 200 metri quadri nei Quartieri spagnoli

Da luogo di camorra ad alloggio volto a realizzare percorsi di autonomia, occasioni di socializzazione, formazione e lavoro. È questa la lodevole mission di...

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Da luogo di camorra ad alloggio volto a realizzare percorsi di autonomia, occasioni di socializzazione, formazione e lavoro. È questa la lodevole mission di «Casa Comune», il primo progetto di co-housing per ragazzi affetti da autismo che nascerà, nei prossimi mesi, all’interno di un bene confiscato ai clan nel cuore della città, in via del Formale alle pendici dei centralissimi Quartieri Spagnoli.

L’appartamento (di 200 metri quadri) sottratto alla criminalità organizzata diventerà così uno spazio di inclusione sociale a trecentosessanta gradi dove i ragazzi, seguiti da operatori qualificati, sperimenteranno forme di progressiva autonomia. Passando dal contesto familiare ad un graduale inserimento nel mondo produttivo.  L’immobile – ad oggi vittima dell’abbandono – sarà per l’occasione completamente ristrutturato grazie a un innovativo programma di finanziamento sociale, promosso da Guber Banca, e al sostegno del Comune di Napoli.

Il progetto - ideato e realizzato da Foqus-Fondazione Quartieri SpagnoliConsorzio Co.Re. e Associazione Quartieri Spagnoli, riuniti nell’associazione temporanea d’impresa (Ati) alla quale Palazzo San Giacomo ha assegnato il bene – è stato presentato stamane nella Sala Giunta del Comune partenopeo alla presenza del vicesindaco e assessora ai Beni comuni di Napoli, Laura Lieto, gli assessori Luca Trapanese (Welfare) e Antonio De Iesu (Legalità), il direttore di Foqus Renato Quaglia, la direttrice del Centro Argo Sarah ManciniGiovanpaolo Gaudino per il Consorzio Co.Re., Giovanni Laino per l’Associazione Quartieri Spagnoli, l’amministratore delegato di Guber Banca Francesco Guarneri e la presidente ad honorem di Fondazione Etica Paola Caporossi.

«Si tratta di un’iniziativa importante – ha sottolineato il vicesindaco, Laura Lieto – anche perché consente di rimettere nel circuito della vita pubblica un bene confiscato alla criminalità organizzata. Rispondendo perfettamente alla visione di questa amministrazione che lavora a una città sempre più inclusiva e più solidale. Una città in cui la dimensione collettiva possa prevalere sempre sugli interessi di parte».

«Aggredire il patrimonio accumulato da un clan attraverso estorsioni, usura o traffico di droga è la migliore mossa che lo Stato possa fare – osserva l’assessore alla Legalità, Antonio De Iesu - Nel nostro caso si tratta di un’abitazione, di un focolare domestico sottratto a una famiglia malavitosa che sarà destinato alla crescita di un gruppo di ragazzi autistici. Davvero, una vittoria della parte sana della città». 

«Bisogna creare più progetti come questo – precisa, invece, l’assessore alle Politiche Sociali, Luca Trapanese – non solo per il punto di vista abitativo ma anche per l’inserimento lavorativo e la vita autonoma dei soggetti fragili della nostra città: questo progetto prova concretamente ad avvicinarli al mondo del lavoro». L’esperienza assumerà infatti anche un approccio lavorativo coinvolgendo gli ospiti della «Casa Comune» in una speciale produzione di tavolette e pasticceria di cioccolata. Gli stessi saranno inoltre coinvolti nell’accoglienza che sarà fatta nello stabile durante il fine settimana, offrendo anche una proposta di turismo solidale.

Ad essere ospitati nell’alloggio, composto da due piani ed un terrazzo di copertura, saranno i ragazzi di Argo, il centro di abilitazione diurno per bambini, ragazzi e adulti con disabilità cognitive, promosso nel 2016 da Foqus. Mentre, per brevi periodi, potranno trovare riparo nella «Casa Comune» anche donne in difficoltà.

«Innovare – racconta Renato Quaglia, direttore di Foqus-Fondazione Quartieri Spagnoli - significa sperimentare nuovi modelli di intervento per produrre cambiamento». «La Casa Comune –  chiarisce Quaglia - grazie alla visione e all’innovazione finanziaria di Guber Banca, diventerà un progetto condiviso da una comunità ampia, nazionale, accomunata dalla consapevolezza che ognuno ha diritto di trovare il proprio posto nel mondo».

Il finanziamento sociale, promosso dalla banca digitale bresciana, rappresenta nei fatti l’innovazione più significativa dell’intero progetto che apre, all’insegna della solidarietà e della sostenibilità, un ponte lungo oltre 800 chilometri. Grazie al lancio, avvenuto nel febbraio 2022 su iniziativa di Fondazione Etica e Fondazione Foqus, del suo primo conto deposito vincolato dedicato a un progetto di innovazione a impatto sociale.

«La finanza ad impatto sociale – spiega Francesco Guarneri, amministratore delegato di Guber Banca - ha molti aspetti interessanti ma quello che più mi affascina è essere riusciti, insieme alla nostra clientela diffusa per tutta l’Italia, alla realizzazione di un progetto volto all’inclusione. Abbiamo creduto fortemente che una condivisione di intenti tra clienti e banca fosse possibile e, a un anno dall’inizio del progetto, possiamo dire che la scommessa è stata vinta e di questo ne siamo molto orgogliosi».

Ispirandosi ai “titoli di solidarietà”, introdotti dalla legge 106 del 2016, Guber Banca ha infatti deciso di offrire ai risparmiatori privati la possibilità di aprire un conto vincolato a 18 mesi, la cui remunerazione è doppia: «Si tratta di un deposito digitale vincolato – precisa Guarneri – dove i depositanti rinunciano a una parte del rendimento che potrebbero avere: la banca raddoppia questa loro rinuncia e il risultato confluisce nelle risorse che servono per sostenere questo progetto».   

Attraverso questo supporto, nel mese di marzo 2023 potranno così partire i lavori di ristrutturazione dell’immobile - affidati su progetto dell’Ing. Giuseppe Lombardi alla Società di Ingegneria Bono srl e alla Aeffe & Partner srl (che parteciperanno anche con proprio specifico contributo) - permettendo alla «Casa Comune» di vedere la sua luce già per l’estate

 

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Il Mattino