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Hanno vissuto 30 anni dove sono stati collocati all'indomani del terremoto del 1980 in casette prefabbricate fatte di amianto, un posto divenuto col tempo sversatoio di ogni veleno e sinonimo di inferno metropolitano rifugio di disperati e gente senza dimora che tra i veleni ci vive ancora. Da oggi - grazie ai fondi del Pnrr la bellezza di 25 milioni - in via Isidoro Fuoretes, siamo a Ponticelli nell'area orientale della città, la ricostruzione, il recupero di quel pezzo di città, si concretizza. «Il 29 dicembre sono stati formalmente affidati i lavori per il nuovo EcoQuartiere di Ponticelli che sorgerà al posto dei Bipiani con i fondi del Pnrr per 25 milioni. Dopo 30 anni, 4 sindaci e 6 consiliature quel luogo diverrà solo un ricordo». L'annuncio lo fa chi li ci è nato, si tratta di Patrizio Gragnano, consigliere del M5S alla sesta Municipalità. Una svolta vera e propria quella che si prospetta per Ponticelli e l'assessora all'Urbanistica e vicesindaco Laura Lieto spiega cosa e come cambierà via Fuortes: «Il progetto - la Lieto - prevede la realizzazione di un nuovo quartiere nell'area di fronte agli attuali bipiani. Si tratta di un territorio del Comune su cui verrà realizzato un nuovo quartiere con alloggi e servizi». Nel nuovo rione saranno trasferiti gli abitanti dei bipiani che verranno poi demoliti: «I suoli - racconta la vicesindaca - verranno poi bonificati e saranno usati per realizzare un orto urbano da dare in dotazione agli abitanti del nuovo ecoquartiere. Lo possiamo chiamare così perché il progetto prevede la bonifica e la riattivazione dell'area di dove ora si trovano i bipiani, l'idea è di garantire questi orti ad appannaggio degli abitanti di fronte, per realizzare davvero una nuova trasformazione dell'area di via Fuortes».
Nella sostanza si farà - al netto dei nuovi alloggi - un parco al posto degli alloggi in amianto quale risarcimento alla gente di Ponticelli «dove - sottolinea il consigliere municipale - in tanti ci hanno lasciato la vita», l'allusione è alla lunga esposizione all'amianto ai quali in molti sono stati sottoposti.
Il Mattino