Sono quattro i feriti da petardo più gravi ricoverati in ospedale a Napoli e definiti “vittime del giorno dopo”. Si tratta di incidenti avvenuti a...
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Alcuni dei pazienti sono ancora ricoverati all'ospedale Vecchio Pellegrini, dove sono giunti il 1 gennaio, due 12enni napoletani, un 13enne di Marano e un 23enne della Costa d'Avorio, tutti assistiti per sfacelo di dita e danneggiamento degli arti a causa delle deflagrazione dei botti raccolti in strada. Tra i ricoverati c’è anche il 33enne di Cava dei Tirreni che fu soccorso prima di Capodanno per un gravissimo trauma causato dallo scoppio di un petardo di grandi dimensioni che gli ha procurato l’amputazione di una mano.
«Ogni Capodanno ci sono decine di persone ferite anche da schegge di vetro piuttosto che ustionate o con lesioni agli occhi che rappresentano danneggiamenti più lievi che non necessitano ricovero ma continuiamo a seguire con consulenze - spiega Leopoldo Caruso dirigente del reparto di Chirurgia della mano del Vecchio Pellegrini - per chi invece ha subito amputazioni parziali o plurime alle dita, stiamo organizzando le disinfezioni e la camera iperbarica per questi traumi e se rischi settici saranno ridotti li opereremo in questi giorni».
Il prossimo Capodanno è lontano ma già con la ripresa delle lezioni scolastiche ricomincera la campagna di sensibilizzazione contro i botti illegali portata avanti da Caruso e dalla sua equipe che ogni anno aggiorna il decalogo per festeggiare in tutta sicurezza anche sul sito dottleopoldocaruso.it. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino