Napoli, amianto nel cantiere dell'eco-quartiere: bonifica da due milioni di euro

Lo spazio ospiterà le prime nuove abitazioni per i residenti dei "bipiani"

Napoli, amianto nel cantiere dell'eco-quartiere
Trova già ostacoli, prima ancora di entrare nel vivo, il progetto del nuovo eco-quartiere di Ponticelli. L'area di via Isidoro Fuortes, ospiterà le prime nuove...

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Trova già ostacoli, prima ancora di entrare nel vivo, il progetto del nuovo eco-quartiere di Ponticelli. L'area di via Isidoro Fuortes, ospiterà le prime nuove abitazioni destinate ai residenti del “campo bipiani”, il complesso di fatiscenti prefabbricati costruiti nel periodo post-sisma. A luglio è stato allestito il cantiere ma le attività sono state bloccate dal ritrovamento di rifiuti abbandonati da ignoti.

Dieci giorni dopo la consegna dei lavori, infatti, è stato scoperto amianto in numerosi punti dello spazio che si estende per oltre settemila metri quadrati. Di qui la perizia di variante autorizzata dal Comune di Napoli a ottobre. Poi a dicembre, nel corso di specifici sopralluoghi, sono emersi altri rifiuti speciali che impongono l'ulteriore attività di bonifica senza la quale è impossibile far proseguire gli interventi previsti. Quello avviato è, in particolare, il primo stralcio dell'ambizioso progetto di rigenerazione urbana con cui si demoliscono, nell'area a Nord della strada, le fondazioni su cui poggiavano i "bipiani" smantellati nei primi anni Duemila.

«Il rinvenimento dell’amianto non era mai emerso dalle due accurate campagne di indagini», si legge nei documenti del Comune di Napoli. Difatti, lo spazio - per anni completamente abbandonato e ricoperto da una vegetazione fittissima - è stato interessato, a giugno 2022, da sondaggi e analisi ambientali utili alla progettazione del nuovo eco-quartiere. E, ad aprile 2023, sotto il controllo dell'Arpac, sono stati realizzati gli interventi previsti dal piano di caratterizzazione.

«Tale rinvenimento è stato riscontrato soltanto in ragione di specifiche circostanze, tutte impreviste e imprevedibili»: è messo nero su bianco dal Servizio Tecnico edilizia residenziale pubblica di Palazzo San Giacomo che ha dato l'ok al progetto di completamento del piano di rimozione e smaltimento dei rifiuti speciali e pericolosi.

Si tratta, in particolare, di pneumatici, di rifiuti urbani non differenziati e di terra e rocce contenenti sostanze pericolose tra cui amianto. Si prevede uno scotico - ossia scavo e asportazione - di novanta metri cubi di materiale, oltre 810 chili, una quantità di molto superiore a quella prevista dalla perizia in autunno. È, a ben vedere, una previsione «in quanto non è possibile quantificare con esattezza i rifiuti presenti nel sottosuolo», si legge negli atti. I terreni, come già avvenuto finora, verranno sigillati in big bags e successivamente trasportati in discarica. L'operazione prevede costi per oltre due milioni di euro. In particolare, lavoro di bonifica e smaltimento per un milione e 475mila euro cui si aggiungono 98mila euro per progettazione, direzione lavori e sicurezza e 230mila per oneri di discarica.

La bonifica è essenziale per far proseguire i lavori del nuovo eco-quartiere. «Le attività del piano di rimozione e smaltimento risultano sospese e ciò costituisce un impedimento alla prosecuzione dei lavori del nuovo eco-quartiere mettendo in tal modo a rischio il raggiungimento della prossima milestone che prevede l’esecuzione del 50 per cento dei lavori entro il 31 dicembre 2024», si specifica negli atti del Comune di Napoli nei quali si evidenzia che «il de-finanziamento dell’intervento comporterebbe una occasione mancata per la attesa riqualificazione di tale area urbana».

Difatti, le nuove abitazioni ospiteranno le famiglie che vivono nei pericolosi e degradati prefabbricati del cosiddetto “campo bipiani” posto di fronte all’attuale cantiere. L'intervento di rigenerazione urbana del nuovo eco-quartiere, finanziato complessivamente con 35 milioni e mezzo di euro del PNRR, prevede la realizzazione di un parco residenziale che punta su risparmio energetico e fonti rinnovabili. Case green, parcheggi, servizi alle famiglie, aree sportive e tanto verde per cancellare i decenni di degrado ambientale e pericoli.

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Il Mattino