Napoli Est, ex campi rom trasformati in discarica: le ferite di Ponticelli

Napoli Est, ex campi rom trasformati in discarica: le ferite di Ponticelli
Rifiuti, degrado e abbandono segnano le grandi aree che hanno ospitato, negli anni scorsi, i campi nomadi a Ponticelli, quartiere nella zona orientale di Napoli. A distanza di...

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Rifiuti, degrado e abbandono segnano le grandi aree che hanno ospitato, negli anni scorsi, i campi nomadi a Ponticelli, quartiere nella zona orientale di Napoli. A distanza di tempo i due spazi non sono stati ancora ripuliti da materiali di ogni genere diventando discariche a cielo aperto.

L'area in via Virginia Woolf è stata utilizzata per diversi anni dalla comunità nomade fino allo sgombero e al sequestro. Nei mesi scorsi il Comune di Napoli è intervenuto nel terreno per rimuovere le baracche precedentemente abbattute così da scoraggiare l'utilizzo da parte di altre persone. Inoltre, l'amministrazione ha chiesto al proprietario di procedere alla messa in sicurezza del sito, di rimuovere gli altri rifiuti presenti e di provvedere all’analisi e alla caratterizzazione ambientale dell'intero spazio e all'eventuale bonifica «se necessaria». Il proprietario ha proposto ricorso al Tribunale amministrativo contro l'ordinanza del Comune. Il TAR ha sospeso l'atto di Palazzo San Giacomo e tratterà nel merito la questione nei prossimi mesi: per effetto il Comune di Napoli ha annullato l'ordinanza in autotutela. Dunque, al momento la situazione resta bloccata: quest'area dovrebbe ospitare un parco pubblico, un centro commerciale e un'area parcheggio.

Non va meglio nella strada senza nome che collega via Argine e via Luigi Califano, ovvero la curva a ridosso dell'istituto scolastico 'Marie Curie' e della stazione della Vesuviana. La comunità nomade ha lasciato questo spazio da oltre un lustro: rimosse la baracche restano, invece, quintali e quintali di rifiuti nel terreno a ridosso della strada, proprio accanto a quelli coltivati. Si tratta di rifiuti sversati anche dopo lo smantellamento del campo nomadi. L'area pubblica, nascosta dalla rampa della strada statale, è costantemente presa da mira da "sversatori seriali" di materiali di ogni genere, anche speciali e pericolosi. Sulla carreggiata e sul marciapiede sono stati abbandonati carcasse di veicoli, resine, guaine, infissi, materiale inerte. Uno schiaffo al decoro e un costo altissimo per l’amministrazione comunale che più volte interviene attraverso la propria azienda Asìa Napoli per rimuovere la discarica ed evitare il rischio di roghi, come capitato negli anni scorsi.

Il grosso incendio che ieri ha coinvolto e distrutto il campo nomadi nell’adiacente quartiere di Barra riporta l’attenzione sulle “ferite” della periferia orientale di Napoli che da anni fa i conti con la questione ambientale tra discariche a cielo aperto, sversamenti di rifiuti sulle aree pubbliche e siti da mettere in sicurezza e recuperare.

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Il Mattino